La carne di agnello costa troppo poco, serve l' I.G.P.
La concorrenza impone che si renda IGP l'agnello siciliano affinchè gli allevatori possano sostenere gli allevamenti.
Solo 3 euro al chilo per agnelli di prima qualità. Un prezzo inaccettabile che non remunera gli allevatori impegnati nella salvaguardia dell’economia zootecnica, della genuinità e della salute. Lo affermano il presidente e il direttore della Coldiretti regionale, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione, in riferimento ai costi di produzione sostenuti dagli allevatori e il ricavo della vendita per la produzione ovina. Secondo la rilevazione Ismea, che a livello nazionale indica in poco più di 4 euro il prezzo medio della carne di agnello, ammonta al – 5,92 la percentuale di riduzione dei prezzi tra il 2012 e il 2013.
Una situazione che preoccupa gli allevatori sulle cui aziende zootecniche incombe la concorrenza di produzioni straniere che al pari di altri prodotti incidono sugli allevamenti regionali. Contro la carne che arriva da tutto il mondo sulle nostre tavole stiamo avviando l’iter per la tutela dell’agnello siciliano non solo per il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta ma anche per indirizzare verso il consumo consapevole della carne – proseguono.
Nel contempo – concludono i vertici regionali della Coldiretti - ci aspettiamo la riapertura dei mattatoi comunali e intercomunali in alternativa mattatoi mobili che possano permettere di gestire la filiera offrendo nei mercati di campagna amica, nelle botteghe ma anche alle macellerie comunali le carni dei nostri allevamenti.