rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
publisher partner

Donazione di organi da vivente: valida alternativa per chi non può più attendere

I trapianti di fegato e rene da donatore vivente per permettere una buona qualità della vita

Purtroppo, il numero di organi è ampiamente insufficiente per trapiantare tutti i pazienti che ne hanno bisogno. Questo si traduce nell’ impossibilità, per molti, di essere trapiantati in tempo. Le persone che hanno bisogno di un trapianto solitamente vengono inserite in una lista d’attesa. Per quanto riguarda organi come il rene e il fegato, l’organizzazione ha raggiunto ottimi livelli: nel primo caso, infatti, sono disponibili due liste, una regionale e una libera; per il trapianto di fegato (cuore, pancreas e polmoni), invece, ci si può iscrivere solo in una lista nazionale.

Ma tutto ciò potrebbe non bastare. I tempi sono incerti e la salute di chi necessita di un trapianto potrebbe peggiorare. Per questo è bene sapere che esiste un’altra opportunità, che consente di ottenere risultati addirittura migliori: il trapianto da donatore vivente.

Il trapianto da donatore vivente

Le Leggi 458/1967 e 483/1999 sanciscono che si può donare in vita sia un rene sia una porzione di fegato: entrambe le modalità sono piuttosto frequenti nel nostro Paese.

In Sicilia, IRCCS ISMETT-UPMC è il centro d’eccellenza in questo settore. Convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale, esegue tutti i tipi di trapianto, anche da donatore vivente.

La donazione di rene da vivente avviene solitamente tra consanguinei o familiari, da poco tempo è possibile anche la donazione samaritana, ovvero da uno sconosciuto, e la donazione è anonima e assolutamente gratuita. ISMETT partecipa al programma nazionale “cross over”, che permette di trapiantare anche pazienti che non erano compatibili con il proprio donatore: un vero e proprio “scambio” di donatori viventi tra due coppie che altrimenti sarebbero incompatibili. Le coppie individuate sono inserite in un database.

Trapianto di fegato da donatore vivente: un’opzione salvavita

Nel caso del fegato, la soluzione del trapianto da vivente è una vera e propria opzione salvavita. I pazienti inseriti in lista d’attesa non sempre, infatti, possono aspettare. Inoltre, al contrario del rene per cui è possibile ricorrere alla dialisi, nel caso del fegato non esiste alternativa al trapianto. Il trapianto da vivente è possibile grazie alla grande capacità del fegato di rigenerarsi. Nel donatore viene prelevato uno dei lobi del fegato, poi trapiantato nel ricevente. In poche settimane, sia il fegato del donatore sia quello del paziente trapiantato torna ad avere le dimensioni originarie.

Come tutti gli interventi chirurgici, anche il trapianto di fegato può determinare delle complicazioni, che insorgono nel 30% dei casi. Ma si tratta quasi sempre di complicazioni di lieve entità, in un’operazione che solitamente può durare 8 ore per il donatore e fino a 10 ore per il trapiantato, con un tempo di ospedalizzazione media di una settimana.

Trapianto di rene e fegato da donatore vivente su paziente pediatrico

In ISMETT si effettuano trapianti di rene e di fegato da donatore vivente anche su pazienti pediatrici. In entrambi i casi questa modalità permette di ridurre notevolmente i rischi e di ottenere grandi vantaggi.

Nel caso del trapianto di rene, l’operazione può essere eseguita in alcuni casi anche prima che si avvii la dialisi. Il recupero post-operatorio è più semplice e comporta un ricovero più breve.

ISMETT_NativeArticle1_Agrigento_Immagine-2

Prima di tutto salvaguardare il donatore

Chi dona si sottopone ad un intervento di chirurgia maggiore solo per fini puramente altruistici. Allo scopo di salvaguardare l’integrità della salute e di ridurre al minimo il pericolo di chi dona una piccola porzione di fegato o un rene, in ISMETT sono stati sviluppati rigidi criteri di selezione del donatore, con uno screening specifico che prevede esami strumentali, visite specialistiche ed esami del sangue.

In fase di prelievo, inoltre, vengono utilizzate tecniche mininvasive.

Una volta prodotta tutta la documentazione necessaria si passa all’esame finale: una commissione medica indipendente (quindi estranea all’equipe che si occuperà degli interventi) certifica che tutto sia stato rispettato e autorizza il trapianto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

AgrigentoNotizie è in caricamento