"In nomine Sancti Angeli": si lavora ad un gemellaggio tra Muxaro e Osidda
Una delegazione proveniente da Osidda (NU), un piccolo borgo di montagna con meno di trecento abitanti, con a capo il sindaco Antonio Serafino Doneddu sarà presente, nella giornata di venerdì 10 marzo, nel borgo sicano di Sant’Angelo Muxaro. Quel che lega i due borghi, pur essendo lontani tra di loro, è il frate carmelitano Angelo, nato a Gerusalemme il 2 marzo 1185, in quanto è venerato come Santo Patrono sia a Osidda che a Sant’Angelo Muxaro, come lo è anche a Licata (AG). La delegazione di Osidda sarà accolta dal Sindaco Angelo Tirrito. Le due Amministrazioni Comunali presso l’Aula Consiliare “C.te Luigi Barba” firmeranno un Patto d’Intesa che costituirà l’inizio di un iter che porterà ad un futuro Gemellaggio “In nomine Sancti Angeli”, che oltre ad intensificare i rapporti culturali, economici, politici e sociali avranno un costante riferimento ad un’azione comune per la pace, la solidarietà e l’incontro tra i popoli. Le due comunità insieme alle autorità civili, militari e religiose parteciperanno alla Santa Messa presieduta dall’arciprete Don Giovanni Mangiapane presso la Chiesa dedicata a Sant’Angelo Martire, chiamata Chiesa Madre.
La delegazione sarda visiterà la Tomba sicana del Principe, detta anche di Sant’Angelo in quanto il frate carmelitano vi dimorò nella sua peregrinatio vitae prima di essere andato a Licata, dove trovasi il corpo del Santo, ucciso, il 5 maggio 1220, da un certo Berengario, incestuoso signorotto del luogo. Successivamente sarà visitata la Chiesa dell’Itria, legata al culto greco-albanese del XVI sec., detta anche Chiesa del Carmelo, sede nel passato di un convento di frati carmelitani. La delegazione di Osidda concluderà la visita del piccolo borgo sicano di Sant’Angelo Muxaro al MuSAM, museo dove sono presenti importanti reperti fittili e non ( copia della patera d’oro che trovasi al British Museum di Londra e copie dei due anelli sigillo d’oro che si trovano al Museo Orsi di Siracusa ) del periodo sicano, quando sul Monte Castello antistante il colle su cui sorge Sant’Angelo Muxaro si ergeva la città di Kamikos, capitale dell’allora regno sicano del re Kokalos.