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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il Bacio Perugina e la sua storia

Diamoci un mondo di baci, così recitava la pubblicità del famoso cioccolatino degli innamorati

IBacio Perugina doveva chiamarsi “Cazzotto” perché in origine aveva una forma che ricordava le nocche di una mano chiusa in un pugno.
Fu Luisa Spagnoli a inventare, nel 1922, quello che è diventato poi uno dei prodotti di punta dell’azienda assieme alle caramelle Rossana. La Spagnoli stava cercando un modo per recuperare gli scarti di lavorazione degli altri prodotti e creò questo cioccolatino con all’interno cioccolato gianduia, granella di nocciole e una nocciola intera, il tutto ricoperto di cioccolato fondente Luisa, lo storico prodotto della Perugina.

Ebbene si, del resto tute le cose più buone sono sempre frutto di un errore o di un recupero.

E’ l’intuizione di Giovanni Buitoni, giovane amministratore della Perugina che cambia il nome del dolcetto in un più romantico “Bacio”. Persino la sua forma viene modificata a ricordare, secondo alcuni, un piccolo seno. Ma la vera svolta nella storia dei “Baci” arriva grazie a Federico Seneca, pittore, grafico, pubblicitario e direttore artistico della Perugina negli anni Venti. Seneca inventa la coppia di amanti su sfondo blu, ispirandosi al celebre Bacio di Hayez.

E il mitico bigliettino d’amore?

Secondo la leggenda i primi cartigli all’interno dell’involucro argenteo furono inseriti a partire dagli anni ‘30 da Federico Seneca, ispiratosi ai piccoli messaggi che Luisa Spagnoli mandava segretamente a Giovanni Buitoni, nascosti in mezzo ai cioccolatini.

Più realisticamente l’idea fu importata dall’America in Italia proprio da Buitoni. All’inizio però non si trattava di frasi romantiche, poi sostituite da celebre aforismi d’amore.

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