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Agrigento e il Giro d'Italia: le curiosità su questa versione autunnale

La storica corsa ciclistica su e giù per l'Italia quest'anno si veste d'autunno a causa dell'emergenza da Covid-19. Come si comporteranno corridori e tifosi?

Il 103esimo Giro d'Italia, il primo post-Covid, riparte dalla Sicilia e dalla provincia di Agrigento. Il 3 ottobre si registrerà infatti la prima tappa, una cronometro individuale sulla tratta Monreale-Palermo di circa 16 km. 

La seconda tappa, il 4 ottobre, vedrà il percorso da Alcamo con arrivo ad Agrigento, per un totale di 150 chilometri. La terza frazione, Enna-Etna (Piano Provenzana 1.775) di 150 km, sarà il primo arrivo in quota del Giro d’Italia, lunedì 5 ottobre. Una salita inedita, già scalata in parte nel 2011, attaccata da nord (Linguaglossa) per giungere a Piano Provenzana. Martedì 6 ottobre ultima tappa sull’isola, con la quarta frazione da Catania a Villafranca Tirrena di 138 km, adatta ai velocisti.

Ma questo Giro post-Covid che novità avrà e quali sono le curiosità da sapere?

Le maglie in premio

Sono quattro le classifiche ufficiali del Giro d’Italia che prevedono una maglia specifica da indossare in corsa per il leader. La classifica generale a tempi è contraddistinta dalla maglia rosa, poi ci sono la maglia ciclamino della classifica a punti, la maglia azzurra dei gran premi della montagna e la maglia bianca dei giovani riservata ai corridori nati dopo il 1° gennaio 1994. Beh quindi, questa caratteristica è rimasta invariata!

Nuova stagione di gara, nuovo clima per le tappe

Se il giro ci aveva abituati al tepore della primavera inoltrata di Maggio e i primi caldi estivi di Giugno, adesso corridori e spettatori dovranno fare i conti con le piogge autunnali e una temperatura meno mite. Siamo in pieno autunno, quando cadono le foglie, le castagne sono mature, i cachi diventano rossi e dolci e l’uva è già nei tini per la fermentazione, ci si deve coprire, senza esagerare, perché l’aria è decisamente più fresca e lo sbalzo di temperatura tra giorno e notte è consistente. E’ dunque certo che il clima influenzerà la corsa, soprattutto nelle tappe per passisti e/o velocisti, che si troveranno a dover fare i conti anche con elementi non abituali. Per gli scalatori, quelli che si “arrampicano” sui tornanti, non penso ci siano grandi differenze, perché sono più abituati ad affrontare i cambiamenti repentini del clima a seconda delle altitudini dei traguardi in salita.

Come si saranno preparati i corridori a gareggiare in questo mese di Ottobre? Esercizi di aerobica, di rinforzo muscolare, di resistenza sia alla fatica che al freddo. Si saranno allenati pensando alle varie tipologie di temperature e di eventi atmosferici. Quindi li immaginiamo che abbiano provato più volte verificare quale effetto avrebbe potuto avere un repentino cambio di temperatura sul loro fisico, sul loro rendimento e sulla loro capacità di reazione.

Certo che la tecnologia e i consigli degli esperti, che sempre li affiancano, permetteranno a chi gareggia di affrontare con serenità e consapevolezza anche i momenti più critici nelle varie giornate di gara. Tanta palestra, tanta cyclette, dieta particolare e non ultimo l’esercizio di volontà di arrivare fino in fondo, anche sfiorando il limite di resistenza di ognuno.

L’abbigliamento

Ovviamente super tecnologico, quello che ti fa traspirare ma non sudare, quello che si adatta completamente alla propria figura, quello che “fascia” ma non stringe, quello che in caso di bisogno si possa trasformare velocemente in un abbigliamento consono alla situazione metereologica del momento. Il tutto corredato da scarpette, occhiali, bandane, giacche a vento di pronta reperibilità.

I tifosi, lungo le strade del Giro


Siamo stati abituati a vedere cordoni di folla ai bordi del percorso; abbiamo misurato il gradimento di ogni tappa dal numero di persone presenti sulle strade: tutto questo con il sole, con la pioggia, con la neve, con la nebbia, con il caldo e con il freddo. Abbiamo contato centinaia di camper di roulotte di tende posizionate su tutto il percorso accampati in attesa del passaggio dei corridori.

Per l’edizione del Giro di quest’anno, come ci dovremo comportare? Forse abbandoneremo i tumultuosi assembramenti, gli affollamenti sugli Arrivi, l’accalcarsi ai bordi delle strade, sia cittadine che extra-urbane, il rincorrere il nostro amato atleta per dargli un aiuto con una spinta di mano. Certo con più attenzione, stando attenti a non invadere e restringere troppo la sede stradale per essere più vicini ai propri campioni, con più coscienza, pensando a quanto tempo abbiamo dovuto mantenere le distanze e quanto sacrificio ci è costato mettere in atto le regole dettate dalla difficile e pericolosa situazione, ma sopratutto indossando categoricamente la mascherina per proteggere noi e i nostri vicini di cordolo.

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