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Martedì, 19 Marzo 2024
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Sindacati, Cardella e Mucci: "Patto Confael-Usb per ripartire dai lavoratori"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Manlio Cardella ed Aldo Mucci, rispettivamente segretari provinciali dei sindacati Confael e Usb hanno sottoscritto un patto d’azione per attuare una nuova e più efficace lotta che rimetta i lavoratori ed il lavoro al centro delle politiche economiche.

"È con quest’ obiettivo - dichiarano Manlio Cardella e Aldo Mucci - che intendiamo riaffermare nella società agrigentina ed in ogni luogo di lavoro la centralità del lavoratore ed il valore dell’autonomismo sindacale, puntando all’occupazione ed al rispetto dei diritti contrattuali e salariali, alla sicurezza sul lavoro. Puntiamo alla costruzione di un sindacalismo di classe, generale e di massa, indipendente dal potere, per fornire al mondo del lavoro uno strumento capace di ribaltare i rapporti di forza tra impresa e sindacato in favore dei diritti dei lavoratori".

"A favorire questa nuova alleanza è stata la solidarietà espressa dall’Usb, forte delle battaglie a tutela dei lavoratori del sistema rifiuti operanti nel comune di Lampedusa, che ha apprezzato la coraggiosa battaglia della Confael contro il 'Sistema Rifiuti' tutt’ ora a fianco dei 22 lavoratori della Dedalo Ambiente in Liquidazione".

"Anche l’Usb condivide l'orientamento assunto dalla Direzione Provinciale e Ispettorato Territoriale del Lavoro circa l'applicazione dell'art. 2112 del codice civile, secondo cui i lavoratori della Dedalo Ambiente vanno trasferiti alla Srr con passaggio diretto. Proporremo insieme, al Governo Regionale, d’istituire per la provincia di Agrigento un 'tavolo per lo sviluppo ed il lavoro 2.0' per finanziamenti mirati a sostegno dei settori dell'edilizia, dell'agricoltura, del commercio, dell’artigianato, per il recupero dei centri storici, del patrimonio monumentale ed ambientale nonché dell’ industria con riferimento alla ripresa sia del progetto di sviluppo dell’Italkali - settore sali potassici - che dello Stabilimento Italcementi di Porto Empedocle affinchè ritorni ad essere un polo produttivo, abbandonando l’attuale condizione di centro di macinazione, con gravi rischi ad oggi per gli oltre 30 lavoratori in atto impegnati. Chiederemo inoltre il superamento del precariato in tutte le sue forme ed una vera riforma della formazione professionale con la definitiva chiusura dell’Albo della Formazione Professionale, assicurando in maniera del tutto trasparente agli aventi diritto il lavoro e\o il pensionamento. Particolare attenzione USB e Confael dedicheranno alla “privatistica” gestione degli ATO e delle SRR, nonché ai monopoli di imprese gestori di servizi pubblici locali, acqua e igiene ambientale, il cui unico obiettivo è ridurre il costo del lavoro, abbassare la soglia dei diritti contrattuali ed abbattere il numero degli occupati. In questi settori, il ruolo del pubblico intesi Stato, Regione, Province, Comuni, è divenuto sussidiario agli interessi del mercato, che oggi assicura profitti milionari alle imprese e costi insostenibili per utenti e cittadini. La parola d'ordine per Confael ed Usb, nella gestione dei servizi di utilità sociale, sarà niente più soluzioni accomodanti per imprese e datori di lavoro, pubblici e\o privati".

"La concertazione non dovrà più essere il luogo dove, politica, sindacato e imprese, per anni sono rimasti stretti in un abbraccio mortale, contro la certezza del diritto al salario ed alla continuità lavorativa, andati in fumo a seguito della cancellazione dell’art.18 della L.R. 300\1970, dell’ introduzione del contratto a tutele 'morenti', del demansionamento, della riforma degli ammortizzatori sociali".

Cardella e Mucci sostengono che "il sindacato può ancora tornare a giocare a viso aperto accanto ai lavoratori, avviando insieme una nuova stagione di rivendicazioni e di confronto sul tema del lavoro che prima si reggeva sui settori portanti come l'edilizia, l'industria, l'agricoltura, mentre oggi si è consolidato soprattutto nei settori dei servizi di pubblica utilità, acqua rifiuti, sanità, Istruzione, terziario, turismo, agricoltura. Di certo affermano entrambi, non vi dovranno più essere equivoci di sorta. Da una parte staranno i sindacati Confael e Usb, dall'altro lato del tavolo di confronto vi saranno le imprese e le associazioni di categoria. La concertazione non sarà più il luogo dove sindacato e imprese sono rimasti da lunghi anni avvinghiati in un abbraccio mortale contro la certezza del diritto al salario ed alla continuità lavorativa. Basta un solo dato, riferito all'indiscriminato uso di transazioni e conciliazioni in sede sindacale, di migliaia di licenziamenti ritorsivi camuffati da motivi economici a seguito dei quali si sono persi migliaia di posti di lavoro con altrettanti lavoratori accompagnati senza alcun futuro al limbo della Cassa integrazione e della mobilità".

"Tutto ciò e causa del Jobs act, per mezzo del quale, senza alcuna protesta di massa dei lavoratori italiani, si è cancellato l'articolo 18 ed introdotto il contratto a tutele 'morenti'. Una norma suicida del lavoro. Con la quale si assicurano benefici e sgravi contributivi alle aziende mentre si incentiva la 'sostituzione' dei lavoratori, a discapito dei diritti. Per non parlare delle norme sul demansionamento, che ha consentito, a datori di lavoro senza scrupoli, di far 'scivolare' i lavoratori anche di due qualifiche al di sotto di quella con cui erano stati assunti". Sarà necessario riavviare un confronto critico sui temi della riforma del lavoro, della maggiore rappresentatività , della riforma del modello della contrattazione collettiva. Confael e USB oggi rappresentano la risposta adeguata all’esigenze del mondo del lavoro e dei lavoratori. In autunno lanceremo una piattaforma programmatica destinata a tutti i settori produttivi pubblici e privati"

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