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Addetto stampa al consiglio comunale, Spataro: “Il bilancio non lo consente”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

 “Appesantire ulteriormente un bilancio comunale in grande affanno, quasi già collassato, non credo sia una scelta responsabile ed oculata”. Il consigliere di Aula Sollano, Pasquale Spataro, esprime la propria contrarietà rispetto all’ipotesi, prospettata dal presidente Civiltà, di dotare l’Assise cittadina di un addetto stampa. “Fermo restando che la comunicazione rappresenta un valore essenziale per la partecipazione democratica – afferma Spataro – in tutta franchezza, a mio avviso, non si configura attualmente come una priorità, tenuto conto del contesto finanziario in cui versa l’Ente, ma anche in riferimento al tessuto socio-economico del territorio che è alle prese con una emergenza Covid senza precedenti. I cittadini, i commercianti e gli imprenditori, esasperati e disperati, non comprenderebbero questa volontà che si tradurrebbe in un aggravio di costi da scaricare inevitabilmente sui contribuenti. D’altronde ormai, grazie all’utilizzo sempre più diffuso dei canali social, quanto accade all’interno dell’aula diventa in tempo reale di dominio pubblico. L’idea manifestata dal presidente Civiltà oggi è assolutamente fuori contesto, fuori luogo e irrispettosa nei confronti della città – evidenzia Spataro – anche perché lui, appena qualche mese fa dai banchi dell’opposizione, si era battuto per una politica economica ponderata e senza sprechi, invocando anche l’azzeramento delle indennità per gli amministratori comunali. Non bisogna perdere la memoria. E anche se il ruolo cambia, la coerenza imporrebbe a Civiltà di non cadere in tentazione e quindi di rinunciare ai propri emolumenti. Oppure quella nobile necessità non è più avvertita? Va detto pure che fino a questo momento non c’è ancora traccia del bilancio che, tranne magie contabili, non ritengo possa repentinamente cambiare volto e quindi accogliere ulteriori balzelli, destinati ad avere rifessi negativi sulle tasche, già vuote, degli agrigentini. Pagare prestazioni e servizi, seppur utili ma non indispensabili, con i soldi dei cittadini – osserva ancora Spataro – non è più consentito, non è più tollerabile. Così come non è corretto e dignitoso avvalersi di attività professionali a titolo gratuito. Per quanto mi riguarda – conclude Spataro – mi opporrò con fermezza ad una eventuale richiesta che verrà formalizzata in questa direzione, facendo leva anche sulla sensibilità del sindaco Miccichè affinché faccia prendere le distanze alla sua maggioranza sulla proposta”.

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