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Turisti fuggono da b&b, Di Rosa del Codacons: “Bisogna modificare il sistema di raccolta differenziata”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Al comune Il Sindaco e l’Assessore Trupia giocano a fare gli amministratori, mentre il tempo scorre ed Agrigento è sempre più una cloaca. Era il 2017 quando parlavo di un sistema diverso di raccolta differenziata, poi arrivarono le candidature e il candidato Miccichè  fece suo il metodo ed il programma di Mani Libere. Poi il 20 ottobre come Codacons inviammo una proposta all’amministrazione Micciché, oggi a distanza di quasi 3 anni, il sindaco scarica tutto su chi lo ha preceduto, dimenticando che lui e la sua squadra erano al governo già dal 2015.

Ci sentiamo su “Scherzi a parte”. Lo gridiamo dal 2015, il sistema di raccolta differenziata applicato in città è antieconomico, complicato da applicare e brutto da vedere. Lo stesso Di Rosa propone un nuovo metodo di raccolta differenziata, peraltro già da lui proposto all’amministrazione comunale in carica che, da parte sua, non ha ancora accolto una richiesta di incontro da parte del Codacons. Ecco la proposta di Di Rosa: valore dell’appalto circa 7.500.000 (più gli impianti di smaltimento altri 2.000.000 circa).

Quinto d’obbligo: cos’è? È il termine con cui ci si riferisce alla percentuale di un quinto dell’importo di un contratto pubblico.

Il termine viene impiegato nel contesto di modifiche operate su contratti di appalto in corso di validità. Per la determinazione del quinto si considera l’importo dell’appalto come risulta dal contratto originario, cui si aggiungono: l’importo degli atti di sottomissione e degli atti aggiuntivi per varianti già intervenute; l’ammontare degli importi – diversi da quelli a titolo risarcitorio – eventualmente riconosciuti all’operatore economico.

Quinto d’obbligo: a cosa serve? Per fissare la soglia entro la quale la stazione appaltante può imporre all’operatore economico modifiche all’oggetto del contratto alle stesse condizioni previste nel contratto originario, senza che quest’ultimo possa far valere il diritto alla risoluzione del contratto. E specularmente, per fissare la soglia al di sopra della quale (sesto quinto) l’operatore economico ha facoltà di non adempiere le modifiche disposte dalla stazione appaltante e di risolvere il contratto.

Alcune nostre proposte per il cambio di metodo ed un migliore servizio di pulizia della città senza aggravio di spese sull’utenza: uomini sui mezzi, valutare il dimezzamento per zone da circa 80 unità impegnate nella raccolta differenziata sui furgoni, valutando il tutto si può arrivare a ridurre l’impegno degli uomini di circa il 60 % e cioè circa 45 persone da adibire a spazzamento manuale e discerbamento assegnando loro delle zone definite delle quali risponderanno in pieno curandone tutta la pulizia; attivare il servizio di pulizia pomeridiana nei punti turistico commerciali (Es. Via Atenea e dintorni) con 2 unità dei 45; pulizia ordinaria delle vie principali della città ed al bisogno nella periferia o anche attraverso segnalazioni, con vaporella nei punti dove si concentrano i cani a fare i loro bisogni(urina)4 unità delle 45 saranno impegnate con 4 mezzi alla raccolta pomeridiana giornaliera dei sacchi abbandonati fuori dalle isole ecologiche e in tutto il territorio comunale; valutare tutti i servizi che si ritiene possibile attivare in house. 

Dove il territorio lo permette per la densità abitativa e per la sua conformazione, Analizzare, valutare ed eventualmente attivare il servizio della raccolta con campane eliminando la raccolta cosiddetta Porta a Porta istituendo le isole e la messa a sistema delle isole ecologiche di prossimità videosorvegliate (già previste in appalto, come mai non sono state mai attivate?), con modalità “open access”, fornite di videosorveglianza, raccoglitori a campane con l’apertura tramite scheda nominativa ed immediato risparmio da parte dei cittadini.

Dove sono finiti i soldi della premialità per la differenziata? Perché non vengono resi pubblici i proventi dalla vendita dei “prodotti” della differenziata quali carta, cartone, plastica, metalli, ed altro che permetterebbero un risparmio sulla tari ai cittadini? Lo ripetiamo, questa amministrazione non è degna di rappresentare Agrigento e gli grigentini ed il titolo di città della cultura, nelle loro mani, sarà un boomerang per tutto il territorio.

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