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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Il treno Frecciabianca e la rete ferroviaria siciliana, Pullara: "Diamo spunto alle barzellette"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Che il sistema ferroviario in Sicilia desse spunto alle barzellette, ahimè lo sapevamo tutti. Che ad alimentare questa farsa sia il governo fa veramente male. Mi riferisco alla vicenda del Frecciabianca lento come il regionale. Non fa fermate e costa di più. Purtroppo però questa volta non è satira e c’è poco da scherzare. Che l’arrivo del Frecciabianca in Sicilia cambiasse poco o nulla era risaputo. La conferma arriva dai dettagli della nuova linea presentata in pompa magna dal sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri, attiva nella tratta Catania - Palermo da domenica 14 novembre. Il convoglio impiega più di un treno regionale e con un costo più alto. Da quello che si apprende dalla stampa la traccia più veloce resta un regionale che impiega 3 ore e 4 minuti, anche con una fermata in più rispetto al tragitto del Frecciabianca.

Un’autentica presa per i fondelli insomma. E mentre in Italia si viaggia con il Frecciarossa e l’alta velocità, in Sicilia vogliono far passare il Frecciabianca come un’innovazione. Un contentino che sà di bluff tanto più che nei giorni scorsi il traffico della linea tra Montemaggiore e Roccapalumba è stato sospeso, come tutti sappiamo, per l’allagamento della sede ferroviaria provocato dalle piogge. All’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone che ha partecipato al taglio del nastro voglio ricordare che i social pullulano di foto di vagoni allagati e odissee sull’asfalto a bordo degli autobus sostitutivi. Ora che gli utenti potranno usufruire del Frecciabianca con tanto di wi-fi e la carrozza bar, chissà quante altre foto verranno fuori per raccontarci di questa farsa. I siciliani non si possono prendere in giro.

Tutti sanno che il treno che è stato presentato come il segno del riscatto, in realtà è l’emblema del divario tra Nord e Sud. Un modello di treno che è stato dismesso al Nord perché ormai obsoleto, riciclato in Sicilia con presentazione in pompa magna. I tempi delle littorine non sono purtroppo lontani. Lontani sono invece i tempi dell’ammodernamento della rete ferroviaria, della chiusura dell’anello autostradale Castelvetrano - Gela (passando per Sciacca, Agrigento e Licata) che tanto ho invocato all’Ars, uno scalo aeroportuale per la Sicilia centro meridionale, l’ammodernamento dei porti e il completamento della SS 640 Agrigento - Caltanissetta e della SS 189 Agrigento Palermo.

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