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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Partito democratico, Zambito furioso: "Ma chi sceglie i candidati alle europee?"

Lo sfogo del segretario provinciale del partito di Matteo Renzi. E proprio mentre Zambito prova a far tornare centrale il ruolo dei circoli e degli elettori, l'agrigentino Mario Pardo si propone per le elezioni europee

Mentre da un lato il deputato regionale del Pd Gianfranco Vullo annuncia la candidatura del sindaco di Agrigento alle elezioni europee sotto le ali del partito di Matteo Renzi, dall'altro il segretario provinciale Peppe Zambito batte i pugni sul tavolo e porta alta la voce dei circoli del Partito democratico contro i criteri di scelta dei candidati. 

"Chi decide i candidati alle Europee per il Partito Democratico? – dice Zambito in un comunicato stampa – E' la domanda che mi viene posta dai circoli della provincia. Domanda legittima per un partito che sostiene di voler ripartire dal territorio. Da settimane vengono annunciate candidature, in qualche caso addirittura presentata ufficialmente e tutto questo senza che il tesserato del Pd siciliano ne sappia niente. Costretto ad assistere inerme agli umori di quanti ritengono di poter determinare le sorti del partito. Annunci, smentite, resoconti dettagliati di incontri. Nomi, cognomi, facce che diventano 'papabili candidati alle europee',  'papabili assessori regionali'. Ma la 'X' sulla scheda elettorale chi la metterà? Quelli che non contano, che non hanno deciso, che non sono stati chiamati a scegliere, che dovranno continuare a fidarsi e tanto gli deve bastare".

E proprio mentre il segretario provinciale del Partito democratico prova a far tornare centrale il ruolo dei circoli e degli elettori, Mario Pardo-2l'agrigentino Mario Pardo si propone per le elezioni europee. L'organizzatore di eventi, da sempre appassionato di politica, ha infatti scritto una lettera a Zambito, dando la propria disponibilità per le prossime europee. Un modus operandi che proprio lo stesso Zambito rivendica quale principale valore del Pd.

"L'elettore del Pd – dice ancora il segretario provinciale - si troverà una lista di candidati decisi con criteri (legittimi per carità!) che sono lontani dall’idea che ci siamo dati di PARTECIPAZIONE; con nuovi assessori regionali 'non riconosciuti dalla base' ma fortunati, gente giusta al momento giusto, figli di accordi che non sentiranno il bisogno di rappresentare il partito dentro le istituzioni, semmai una parte. Ancora più grave il messaggio che arriva ai cittadini di un partito democratico che discute in parallelo di rimpasto di governo  e candidature europee. Le due cose sono legate probabilmente dal punto di vista di equilibri interni, in realtà andrebbero distinte".

Ma Zambito non perde le speranze ed invita tutti "a lavorare per recuperare, per applicare le cose che ci diciamo con tanta enfasi nei nostri incontri; siamo ancora in tempo per dimostrare una buona pratica politica che tenga conto sul serio del territorio, che distingua nei contenuti il Pd e non riduca le scelte politiche a mere trattative tra correnti. Per le Europee il Pd Siciliano organizzi presto un confronto sul territorio, promuova le primarie tra i tesserati, per un occasione di scelta e al contempo di contenuti, ad oggi poco presenti. Sul governo regionale non credo sia una buona base di cambiamento la discussione infinita su assessori: quanti, chi, come! Crocetta ha vinto grazie al territorio, grazie ai tanti che hanno creduto alla sua rivoluzione, hanno immaginato un futuro diverso per questa terra, si sono impegnati 'porta a porta' in una campagna elettorale che aveva ridato speranza alla sinistra siciliana. Oggi, purtroppo, di quella speranza è rimasto poco. Il Palazzo al solito, come sempre, chiude tutto dentro. Sigilla le attese. Delude". 

"Siamo ancora in tempo per la rivoluzione, - dice ancora Zambito - la nostra, quella che vede le persone protagoniste. Partire dalle cose buone fin qui fatte, prodotte in una terra difficile e restia ad ogni cambiamento. Crocetta e il suo governo possono rappresentare ancora  una possibilità da non perdere. Purché tutti insieme diamo anima al progetto, purché si torni nel territorio e si parli chiaramente. Non nascondendo le difficoltà ma condividendo anche quelle. Il Partito democratico diventi sul serio protagonista. Svolga il suo ruolo con determinazione. Riempia di contenuti e cose concrete il sostegno al governo, al nostro governo. Non si confonda con chi agisce considerando i propri elettori soltanto strumento per il consenso. Riconosca dietro ad ogni tesserato un’identità, una storia, una vita, un sogno. Non mortifichi quanti vogliono e credono ancora alla buona politica. Il territorio vuole esserci, vuole sapere, vuole conoscere, vuole decidere. Siamo ancora in tempo per far coincidere la nostra idea alla nostra pratica politica. Facciamolo".

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