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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Democrazia cristiana, è "scontro" con Totò Cuffaro: "Giù le mani dal simbolo"

L'ex presidente della Regione: "Ci presenteremo, quest'anno, alle amministrative di Caltagirone, Porto Empedocle e San Cataldo e l'anno prossimo saremo in corsa a Palermo. Puntiamo al 10 per cento"

"La Dc siamo noi, nessuno si senta segretario, né proprietario del simbolo". E' scontro fra gli eredi di quello che fu il pilastro della prima Repubblica e l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro che mostra di non temere guerre giudiziarie e parla di liste elettorali. A contendersi lo scudocrociato sono quattro gruppi diversi. Franco De Simoni e Raffaele Cerenza, segretario politico il primo e segretario amministrativo il secondo, nei giorni scorsi, hanno citato una serie di sentenze che hanno riconosciuto il loro ruolo di eredi legittimi. E la conseguenza è che Cuffaro non può essere il leader della Dc siciliana. 

Ma Cuffaro ha ricordato che "ci sono quattro gruppi che rivendicano quel simbolo", dal suo punto di vista - secondo quanto riporta oggi il Giornale di Sicilia - "solo a noi spetta, infatti abbiamo diffidato gli altri". "Ci presenteremo, quest'anno, alle amministrative di Caltagirone, Porto Empedocle e San Cataldo - ha detto l'ex presidente della Regione - e l'anno prossimo saremo in corsa a Palermo. Puntiamo al 10 per cento. C'erano attuali deputati dell'Ars e abbiamo detto no perché puntiamo solo sui giovani". 

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