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Elezioni amministrative, politica con il fiato sospeso: verso un rinvio del voto?

L'enigma pandemia condiziona, come era avvenuto nel 2020, l'appuntamento elettorale fissato per maggio

Votare o non votare? Il dubbio, amletico, non è esercizio di stile, ma bensì un interrogativo concretissimo in tempi di Covid-19. Era già accaduto nel 2020, con una campagna (tra cui quella di Agrigento) lunghissima, con la data delle consultazioni rinviata fino all'autunno, alle porte di nuove restrizioni.

Rischia di accadere nuovamente rispetto alla tornata prevista tra il 15 aprile e il 15 giugno (il lasso di tempo entro cui emettere il decreto che indirà tecnicamente le elezioni) che dovrebbe portare al voto Canicattì, Favara, Porto Empedocle e Montevago.

Se sono già fissate per il prossimo 2 maggio le elezioni per il comune di San Biagio Platani, sciolto per mafia e che ha già subito un rinvio a candidature presentate, adesso si attende di capire cosa deciderà il Ministero dell'Interno. Così, anche dalle nostre parti, sotto la "cenere" si continua a lavorare e la speranza comune è appunto quella di spostare l'asticella del voto più in avanti di qualche mese (magari appunto a ottobre) e consentire a tutti di farsi trovare davvero pronti potendo svolgere le normali attività di campagna elettorale senza particolari limitazioni rispetto al rischio contagio.

Così si resta in attesa che da Roma, e poi a Palermo, si provveda a stabilire il "giorno X", con il timore che la campagna elettorale parta troppo presto o troppo tardi.

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