Referendum, Mangione: "Ecco perché voterò no"
Ci è stato spiegato che il bicameralismo non funziona, che è troppo costoso e che bisognava eliminare il Senato. Ebbene, la riforma di Renzi non lo cancella affatto, non riduce per nulla i costi di gestione del nuovo Senato, non migliora e non velocizza l’iter legislativo ed in più assicura la immunità parlamentare, anche, ai Deputati regionali mandati a Roma: per questo voterò no.
La riforma, che Renzi vuole, ha come obiettivo primario il concentramento del potere esecutivo e legislativo nelle sue mani e vuole riconosciuta la potestà di nominare, oltre i Deputati ed i Senatori, il Presidente della Repubblica ed i Giudici della Corte Costituzionale: per questo voterò no. Questa riforma costituisce un attacco alla democrazia perché il capo partito che vincerà le elezioni, anche con una minoranza di voti, non sarà condizionato dal pluralismo e dai contra pesi, avendo assicurato al governo troppi poteri sopra le altre Istituzioni: per questo voterò no. Preciso che questi super poteri gli deriveranno dal combinato - disposto tra modifiche costituzionali e legge elettorale. Il porcellum era una indecenza incostituzionale.
L’italicum lo è altrettanto perché scippa al popolo la sua sovranità attraverso la negazione del diritto del cittadino di scegliersi, tra i candidati in lista, quello che riscuote la sua fiducia: per questo voterò no. I capi partito non devono potersi arrogare il diritto di nominare i deputati ed i senatori, trasformando il Parlamento in notaio della loro volontà: per questo voterò no. Renzi vuole trasformare la nostra rappresentativa in una pseudo monarchia costituzionale: per questo voterò no.
Piero Mangione, vicepresidente Anpi Agrigento