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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Pullara: "Legittime le proteste per la carenza di posti letto in terapia intensiva"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

“Legittime le preoccupazioni sulla carenza dei posti letto di terapia intensiva in provincia di Agrigento ed in particolare della cittadinanza canicattinese come altrettanto legittime sono le proteste e preoccupazioni degli operatori sanitari, compresi quelli del 118, per la carenza di dpi". Ad intervenire é il deputato regionale l'On.Carmelo Pullara vice presidente Vi commissione sanità all'Ars.

"Leggo  dai quotidiani, anche on-line, nonché dai post di fb di comuni cittadini - dichiara Pullara - la preoccupazione legittima per la carenza di posti letto di terapia intensiva in provincia di Agrigento in particolare dei cittadini di Canicattì relativamente alla mancata individuazione, se pur presenti i posti covid, presso l’Ospedale Barone Lombardo di Canicattì.

Sull’argomento ero già intervenuto con un comunicato precedente nel quale riportavo i numeri dei posti che si stavano attrezzando in provincia ivi compreso Canicatti. La nota dell’ASP di Agrigento, circolata ieri,  precisa solamente i posti di terapia intensiva,  a seguito di rifunzionalizzazione delle sale operatorie, attrezzati e previsti immediatamente, gli ulteriori che avevo comunicato sono in fase di allestimento e si ritiene in una settimana circa. Infatti aumenteranno ovunque. All' ospedale San Giacomo D'Altopasso di Licata la prossima settimana aumenterà il numero dei posto letto di terapia intensiva salendo da uno a quattro posti letto. Ad Agrigento i posti di terapia intensiva oltre agli otto già presenti se ne aggiungeranno sei nel breve periodo mentre sono già operativi nelle sale operatorie due posti; a Sciacca, ai sette posti letto di terapia intensiva più uno in pronto soccorso con ventilazione controllata  la prossima settimana si aggiungeranno 10 posti letto di terapia intensiva, mentre a Ribera  sono confermati cinque posti letto di terapia intensiva. A questi si aggiungeranno due posti letto di terapia intensiva su Canicattì a fronte dei ventilatori polmonari in fase di consegna, certo non con tutti i crismi oggi previsti dalla norma ma pur sempre salvavita.

A tal proposito rivolgo appello ai Direttori Sanitari di Presidio, in particolare a quello di Canicatti, che seppur in una situazione “borderline” attrezzino i posti letto di terapia intensiva, come  su Canicatti a fronte appunto dei due ventilatori polmonari in consegna. Questa che stiamo vivendo è una guerra e come tale va combattuta con ogni mezzo anche non perfettamente aderente alla norma se si tratta di salvare vite umane. Ci sarà tempo per le proteste e per le responsabilità di chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto o di chi oggi si erge a paladino alla testa di proteste cui si potrebbe chiedere dove si è stati ad oggi?!

Ma quanto sopra – continua Pullara - che già rappresenta una ottima risposta nell’urgenza e nell’emergenza, qualora casi si dovessero presentare non oggi ma ieri, utilizzando un eufemismo,  non è un modello che può reggere a lungo, cioè il decentramento posti letto Covid e di terapia intensiva, occorre nel breve, per meglio fronteggiare l’eventuale ma probabile impennata di contagiati, accentrare presso uno al massimo due ospedali forse i posti letto Covid ma anche e soprattutto quelli di terapia intensiva, non fosse altro per la carenza di medici anestesisti che così potrebbero più proficuamente lavorare per salvaguardare la salute dei nostri cittadini.

In questo senso ho chiesto alla Direzione Aziendale dell’ASP di Agrigento, impegnata perché mi consta personalmente, h24, sulla problematica, di convocare nell’immediato  un vertice con i direttori sanitari di presidio, i primari di anestesia, i responsabili di sala operatoria, il commissario Covid di Sciacca/Licata, nonché un rappresentante dell’ordine dei medici, cui vorrò, se concesso, essere presente per mettere in campo l’ulteriore strategia a protezione della nostra gente. Chiamiamola fase due.

Ancora, voglio informare che sul fronte dpi sono in continuo contatto con la regione per assicurare quanto necessario anche se con le difficoltà e carenze del caso, non solo siciliane ma nazionali, dando una mano nella vicenda meccatronica, il distretto produttivo che sta provando a mettere a punto dpi Made in Sicily, nonché riuscire ad acquisire una importante donazione di dpi via Cina attraverso il Presidente dell’Associazione nuova via della seta, Leo Weijun. Avevo anche suggerito nell’emergenza di pensare ad un riutilizzo, ove possibile e per le volte possibili, dei DPI in atto utilizzati e ciò a mezzo di sterilizzazione in apposita centrale con la metodica del gas plasma.

Una ultima cosa la vorrei dire, - conclude Pullara - oggi non è il momento della critica, e mi riferisco anche a parte della stampa, pochissima per fortuna, e spero di non incorrere in rappresaglie per questa affermazione, ma di quello del supporto e delle idee ci sarà tempo per analizzare le responsabilità, soprattutto passate e di ognuno di noi, dove si era e cosa si faceva ovvero oggi dove si è e cosa si fa. Io per parte mia dove possibile e necessario continuerò a fare la mia parte per il ruolo che ho e nei limite dello stesso.

I cittadini, come lo siamo tutti noi, devono in assenza di obblighi, non necessità, che è cosa diversa, obblighi ripeto, restare a casa, infatti, quella di oggi è una guerra, anche peggio, perché il nemico è invisibile e si nasconde ovunque. Possiamo vincere ma dobbiamo nasconderci, non è una ritirata ma una attesa, stando a casa godendo finalmente di ciò che per la continua corsa della vita spesso perdiamo.

Approfittiamone! Fai anche tu parte dei soldati invisibili di un grande esercito, quello dell’ITALIA: RESTA A CASA!

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