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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Elezioni Regionali 2012, il festival dei big "trombati" ad Agrigento

A spiccare sono i nomi di Luigi Gentile, Pippo Scalia, Nino Bosco, Salvatore Iacolino, Giacomo Di Benedetto e tanti altri. Ecco i nomi

Il giorno dopo lo spoglio per le elezioni regionali, il quadro generale è più chiaro. Come si prevedeva, tante sono state le sorprese: alcuni "big" della politica hanno dovuto arrendersi al giudizio degli elettori, molto spesso in passato clementi e ieri intransigenti. La politica, per la sua improduttività e per la larga disattenzione alle difficoltà reali, è stata ricambiata con un "due di picche". 

 
Ad ogni modo, ad Agrigento i "trombati" sono stati molti, forse troppo sicuri della loro "forza", a volte tracotanti nelle affermazioni in campagna elettorale. 
 
Al primo posto c'è Luigi Gentile di Fli, ex assessore regionale e comunale, sicuro - come aveva dichiarato - del raggiungimento del 7 percento del suo partito. Forse danneggiato anche dalle parole eclatanti di Italo Bocchino durante una conferenza stampa in città, rimane al palo pur ottenendo 4.905 preferenze. La Luigi Gentileriparazione del muraglione di via Giovanni XXIII che anche grazie a lui ha trovato risoluzione - e spesso rivendicato dallo stesso come opera importante -, non è servita a convincere molti elettori. 
 
Al secondo posto l'europarlamentare Salvatore Iacolino, già tornato a Bruxelles: è stato bocciato dai cittadini che forse hanno preferito ripiegare sull'ex presidente della Provincia, Enzo Fontana. Proprio quest'ultimo è riuscito con uno "sprint finale" a superare Giancarlo Granata, già conoscente di Sala d'Ercole, che per 318 voti di differenza non è stato rieletto.
 
A seguire Nino Bosco, segretario provinciale del Pdl, pupillo di Angelino Alfano, quattro anni fa eletto all'Ars giovanissimo e forse con poca esperienza alle spalle. Il rinnovamento della classe politica di cui fa parte e l'ammodernamento del Pdl in provincia, come aveva promesso, non è avvenuto. Forse i cittadini si aspettavano di più oltre che i già sentiti buoni propositi. Non premiato.
 
Fa clamore anche l'uscita di scena di Pippo Scalia, plurideputato nazionale (An, Fli - Pdl) ed ex assessore regionale, raramente visto in città ma sempre attivo a Roma. La provincia si è espressa con 2964 preferenze a suo favore, ma è sempre seggio mancato. 
 
Giacomo Di BenedettoDa registrare la mancata affermazione del sindacalista Giacomo Di Benedetto, deputato uscente e sindaco di Raffadali. Sconfitta indiretta anche per Angelo Capodicasa suo sponsor politico. Insieme a loro Vincenzo Marinello, anch'egli deputato uscente.
 
I cittadini della provincia di Agrigento non hanno dato fiducia nemmeno a Patrizia Marino (Mpa), moglie dell'attuale presidente della Provincia di Agrigento Eugenio D'Orsi, per la seconda volta in corsa per una poltrona all'Ars (era candidata anche nel 2008). Ed a proposito di partito autonomista, l'ormai ex lombardiano Calogero Martello, già politico navigato con Alleanza nazionale, non è riuscito con i suoi 3388 voti ad essere eletto con la lista "Crocetta Presidente": l'ex vice sindaco di Porto Empedocle e consigliere provinciale, dovrà aspettare altri cinque anni per riprovarci.
 
In Grande sud Giovanni Barbera, ex Pdl ed Udc, da anni premiato dalla forze politiche con nomine di assessorati al Comune e alla Provincia di Agrigento, con 678 voti rimane lontano dai palazzi che contano. 
 
Risultato inaspettato anche per gli ex deputati Decio Terrana e Mariagrazia Brandara, forse figli di una politica ormai al tramonto.
 
Per il centro sinistra, seppur con una eco minore, flop con 524 preferenze per l'ex deputato ed assessore comunale Lillo Miccichè. Anche il segretario Lillo Miccichèprovinciale di Idv, Nello Hamel, pur essendo supportato dalle battaglie portate avanti negli anni in consiglio comunale, si è "bloccato" a 932 voti. Stessa cosa è valsa per Giampiero Carta, dirigente del partito di Di Pietro, che provò a diventare primo cittadino di Agrigento lo scorso 6 maggio.
 
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(rgf)
 

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