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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Tassa di soggiorno, non si placano le polemiche: la Consulta all'attacco del sindaco

Il dibattito intorno all'uso di questi fondi vincolati resta "vivace" soprattutto rispetto all'effettiva ricaduta sul territorio

I fondi della Tassa di soggiorno sembrano gravati da una maledizione, come il tesoro di Tutankamon.  Sì perché non si placano le polemiche intorno all'utilizzo delle somme vincolate finalizzate, in teoria, a garantire migliori servizi turistici e ampliare l'offerta cittadina in termini di eventi, iniziative eccetera.

Se, come abbiamo raccontato, l'Amministrazione comunale ha in questi giorni (in gran fretta) firmato tutti gli atti connessi ad una mini-stagione estiva di "prossimità", oggi a prendere la parola è ancora una volta la Consulta del Turismo che, di fatto evidenzia come la struttura non abbia alcun effettivo potere sulle scelte strategiche in tema di turismo.

"È un vero paradosso - dicono i rappresentanti delle sigle Abba, Assoturismo, Assotel, Confesercenti, Conflavoro, Tante case, tante idee -  quanto sta accadendo ad Agrigento perché il tavolo della consulta sul turismo doveva essere un momento fondamentale per ragionare su come impiegare le risorse raccolte attraverso la tassa di soggiorno per promuovere la città dei templi e, di conseguenza, il prodotto turistico che Agrigento deve offrire. Ma, come apparso sulla stampa negli ultimi giorni, in questi mesi non è stato fatto niente e l’alibi accampato dai nostri amministratori è stato sempre il Covid. Ed invece la Consulta è andata a rilento e negli ultimi 6 mesi è stata riunita appena due volte. Di stucco - continuano - ci hanno lasciato le dichiarazioni contenute in una nota diffusa dal sindaco dove leggiamo nell’annunciare il piano di spese che secondo quanto promesso dal sindaco Franco Miccichè, avranno una grande ricaduta sul territorio nel rispetto del regolamento e delle finalità per cui è stata introdotta l’imposta".

Le sigle quindi ammettono con amarezza che nella seduta del 22 luglio "pensavano di discutere di iniziative e attività da concordare per utilizzare i proventi dell’imposta di soggiorno, ma ci siamo accorti, nostro malgrado, che tutto era già stato stabilito nelle stanze al secondo piano del Comune e che solo pro forma è stata informata la consulta sul turismo".

Stanze, quelle al secondo piano, molto frequentate, a dire la verità. Almeno fintanto che gli equilibri politici al Municipio non sono mutati.

Ad ogni modo per i firmatari, è inutile spendere "somme sprpositate per spettacoli ad agosto" dato che questo "non avrà nessun ritorno in termini di promozione turistica" e considerato che gli spettacoli in sè sono "un'attrazione per pochi agrigentini che sta servendo a dare un cartellone di eventi al Comune, spendendo dei soldi che invece dovrebbero servire a ben altra cosa".

"Ci aspettiamo che il compito dell’amministrazione - concludono - sia quello di rendere la consulta veramente rappresentativa delle varie categorie e soprattutto lavorare con gli operatori di questo settore in maniera costruttiva e competente per sviluppare la vocazione turistica della nostra città e senza conflitti d’interesse. Altrimenti per quanto ci riguarda la consulta non ha più motivo di esistere".

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