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Mercoledì, 7 Giugno 2023
Politica

Democrazia cristiana, Cinquemani è il responsabile del dipartimento giustizia

Il legale: "Avrò possibilità di confrontarmi con un settore che conosco abbastanza bene e che merita la giusta considerazione visto che, per troppo tempo, la giustizia è stata oggetto di riforme fortemente inutili e disorganiche"

L'avvocato Pietro Cinquemani è stato nominato responsabile provinciale del dipartimento della Giustizia e dirigente della Democrazia Cristiana. "Mi impegnerò al massimo per fare politica con cuore e con passione perché credo fortemente nei valori della Democrazia cristiana. E' evidente il fallimento del populismo, - ha scritto Cinquemani - ragion per cui credo che sia arrivato il momento di unirci, tutti insieme, e portare avanti un progetto nuovo che ponga al centro la persona ed i suoi reali bisogni. La realizzazione di questo progetto passa anche per le mani di tutte quelle persone che nel passato hanno fatto politica secondo un'ideologia ben precisa, quale quella Sturziana, alla base della quale vi è il contatto e l'ascolto delle persone perché è solo attraverso l'ascolto delle persone che si possono trasformare i loro bisogni in proposte politiche concrete. La nomina al dipartimento della Giustizia mi darà la possibilità - ha proseguito il legale - di confrontarmi con un settore che conosco abbastanza bene e che merita la giusta considerazione posto che, per troppo tempo, la giustizia è stata oggetto di riforme fortemente inutili e disorganiche che hanno impedito ai tribunali di tutta Italia di funzionare correttamente ed in tempi celeri. Occuparsi di giustizia non è un qualcosa di semplice: come ci ha dimostrato il Movimento 5 stelle, certi settori "delicati" dello stato meritano di essere regolamentati e guidati da persone competenti che, dapprima formatesi nelle aule universitarie e poi in quelle del Tribunale, siano in grado di proporresoluzioni intelligenti ed efficaci a tutela di tutti i cittadini e di tutti gli operatori del diritto quali Avvocati, Magistrati, personale amministrativo e forze dell'ordine. Sotto questo aspetto, faccio mio il pensiero dei 24 mila avvocati siciliani che chiedono di essere inseriti, sin da subito, nel piano vaccinale alla stregua delle forze armate e del personale scolastico, non potendo la giustizia tollerare ulteriori ritardi e condizionamenti al suo corretto funzionamento. Colgo l'occasione - ha concluso - per chiamare alla raccolta quanti, donne ed uomini, vogliano impegnarsi per il proprio Paese e credano che ancora si possa fare politica nel senso alto della parola attraverso la creazione di una Classe Dirigente che sia nuova, giovane, preparata ed onesta".

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