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Politica Palma di Montechiaro

Le dimissioni di Amato sono definitive, Palma in primavera andrà alle urne

L'appello lanciato in vista delle amministrative: "Se si vuole pagare meno, serve che le tasse le paghino tutti e non si possono scegliere rappresentanti che praticano l'evasione"

I venti giorni sono trascorsi. Non c'è più tempo per eventuali passi indietro. Le dimissioni del sindaco Pasquale Amato sono diventate definitive. In primavera, a Palma di Montechiaro, si andrà alle urne.

Pasquale Amato, alla scadenza dei venti giorni, torna a spiegare: "Ho rassegnato le dimissioni da sindaco per porre fine all'agonia a cui era stata ridotta la mia esperienza amministrativa. Ritengo che la pagina scritta è straordinaria ed innovativa, ma invece che tenere in ostaggio la città sul braccio di ferro innescato dal consiglio comunale, ho ritenuto opportuno affidare alla comunità il giudizio sul come desidera essere governata, perché è il popolo che è sovrano e non può essere permesso a nessuno di trattarlo da ostaggio".

Adesso, ufficialmente, Palma di Montechiaro è senza sindaco. "Abbiamo cambiato qualcosa a Palma di Montechiaro, incidendo, non dico in maniera irreversibile, ma di certo rendendo visibile che l'alternativa "pulita" è possibile. Forse quanto abbiamo vissuto, se pensato con la giusta dose di buon senso e riflessione, potrà essere sufficiente - ha scritto Amato - per ambire a lavorare per il futuro, per creare lavoro e non fare emigrare i nostri figli, perché in politica è possibile scegliere gente che sa governare. Certo bisogna, col voto, selezionare escludendo le mele marce che una volta al potere lo utilizzano per fare ostruzionismo e non far realizzare le cose buone di interesse generale. La selezione si fa a monte - spiega, proiettandosi verso le nuove amministrative, - e se lotta all'abusivismo si deve fare, non si possono eleggere soggetti coinvolti o detenentori di opere abusive. Se si vuole pagare meno, serve che le tasse le paghino tutti e non si possono scegliere rappresentanti che praticano l'evasione. Per sistemare le scarpe si va dal calzolaio e non da chi le scarpe le rompe.
La città appartiene a tutti ed ognuno deve fare la propria parte per renderla bella e per il suo riscatto". 

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