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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Lo streaming in diretta del Consiglio comunale non s'ha da fare, capigruppo eliminano il punto

Era stato richiesto della consigliera leghista Nuccia Palermo, che poi aveva accantonato il punto in attesa del nuovo appalto del sistema di riprese, che oggi funziona in differita

Riprese in diretta dei lavori del Consiglio comunale: niente da fare. La conferenza dei capigruppo, riunita ieri, ha infatti definitivamente archiviato il punto proposto dalla consigliera della Lega Nuccia Palermo, la quale chiedeva che l'attuale sistema di ripresa dei lavori d'aula, che attualmente è disponibile solo al termine di ogni seduta, divenisse uno streaming a tutti gli effetti, consentendo ai cittadini di seguire in diretta i lavori. Un punto che era stato ritirato dalla stessa proponente in attesa che venisse aggiudicato il nuovo appalto per il servizio e che, adesso, i capigruppo hanno deciso di "archiviare definitivamente" il punto giacché, in diretta o meno, i lavori sarebbero comunque già ripresi. Un "timore" dei consiglieri verso una ripresa istantanea che nasce dalla preoccupazione di non poter "riparare" ad eventuali danni ( è infatti possibile, ed è già successo in passato, cassare alcuni secondi per necessità specifiche, tipo quando lo scontro supera i limiti del buon gusto e del rispetto dell'aula) e soprattutto per evitare che la gente possa commentare mentre segue i lavori.

Ma non è tutto. Infatti, a leggere una nota stampa di stamattina della consigliera M5S Marcella Carlisi, le sedute di conferenza dei capigruppo servirebbero ormai a "disinnescare argomenti pericolosi" per l'amministrazione.

"Volendo fare la cronaca della riunione di lunedì - spiega Carlisi - si è arrivati alle seguenti conclusioni: la proposta di delibera per l’istituzione della commissione di indagine sui debiti fuori bilancio, arrivata dopo più di un mese dalla richiesta, è stata bloccata perché, invece che costituita da solo 5 Consiglieri, si richiede di allargarla a tutta la rappresentanza politica. Occorreranno adesso altre discussioni e confronti che sarebbero già stati superati se i consiglieri avessero partecipato alla redazione dell’atto; per capire come sbloccare il regolamento sulla Bigenitorialità, presentato dalla sottoscritta nei primi mesi del 2018 e sospeso dal Consiglio perché la maggioranza (dei presenti o politica?) deve approfondire gli argomenti (in Odg da mesi), si aspetta una prossima conferenza dei capigruppo (se e quando sarà valida) alla presenza della proponente che, naturalmente, non ha bisogno di approfondimenti e aspetta di conoscere invece quali informazioni hanno bisogno i membri del Consiglio per un voto consapevole;  per la richiesta di rispetto dell’articolo 30 del regolamento del Consiglio comunale, presentata ormai, si può dire, anni fa, relativa alla relazione trimestrale del Presidente al Consiglio sullo stato di avanzamento delle interrogazioni presentate: la conferenza decide di dare un taglio alla radice e abrogare la norma, con la motivazione che quel comma del regolamento (approvato nella nuova formulazione a fine 2014 mentre questo Consiglio è stato eletto nel 2015) “parrebbe” che non sia mai stato applicato. In rete, prima di quello del 2014, si trova solo un regolamento del 2004 dove questa norma non è presente. Quindi “parrebbe” che sia questa presidenza a non rispettare quel comma del regolamento. La presidente dice di avere fatto stilare, “già da tempo”, un elenco di tutte le interrogazioni “mettendolo a disposizione per immediata visione ai presenti” e la conferenza all’unanimità definisce praticamente inutile la relazione in Consiglio".

"Peccato - aggiunge Carlisi - che già da anni, invece di relazionare, per iscritto o oralmente, e quantomeno “mettere a disposizione per immediata visione” prima di ieri tale elenco a chi richiedeva la relazione ci si è nascosti, dietro un lavoro che nemmeno la tela di Penelope, adducendo la difficoltà di creare tale registro. E’ vero che esistono delle situazioni che possono sfuggire alla presidenza ma, trattandosi di un elenco trimestrale, si sarebbero potuti raccogliere i quesiti degli ultimi mesi, registrando finalmente i ritardi. E invece si decide per una modifica al regolamento: i consiglieri si rivolgano all’assessorato enti locali, non si intende “certificare” eventuali mancanze di informazioni da parte dell’amministrazione". 

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