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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La Scala (M5s): «Il cantiere "Gellia" pregiudica l'assetto urbanistico di Villaggio Mosè»

Prosegue il "botta e risposta" tra l'Amministrazione ed il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Marcello La Scala, riguardo al "cantiere Gellia" di Villaggio Mosè

Prosegue il "botta e risposta" tra l'Amministrazione ed il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Marcello La Scala, riguardo al "cantiere Gellia" di Villaggio Mosè.

«L’Amministrazione - scrive La Scala - offende l’intelligenza media degli agrigentini: come è possibile che il Comune di Agrigento, mentre, da un canto, fa ricorso al Cgars per opporsi alla realizzazione di tale struttura, dall’altro, di contro, rilascia tranquillamente l’atto concessorio?

In merito al rilascio della concessione edilizia n.19 del 24 febbraio scorso in favore della società "Gellia Agrigento Srl", per la realizzazione di due fabbricati ed il completamento di un terzo già esistente, da adibire ad attività commerciale, viene spontaneo porsi alcuni interrogativi.

Premesso che il dirigente in questione, l'architetto Gaetano Greco, non più tardi di qualche mese fa, esattamente il 6 agosto 2015 (quindi sei mesi dopo la famosa sentenza del Tar di Palermo cui oggi lo stesso si piega), scriveva testualmente che la detta sentenza del Tar, avente valore endoprocedimentale, a differenza di quanto "artatamente sostenuto ex adverso…..", e, ancora, che "tale sentenza alla data attuale, per come risulta dalla normativa vigente in materia, non ha acquisito autorità di cosa giudicata e, infine, citando precedenti del Cgars, che hanno statuito come in quella porzione di suolo comunale sia radicalmente vietata, in accoglimento della richiamata osservazione n.523 la realizzazione di strutture commerciali di cui all’uso U3.3 nella Zto “F3” del vigente Prg", concludendo il suo articolato provvedimento con la diffida ad iniziare i lavori di che trattasi.

E allora ci si chiede: perché l’architetto Greco ha consentito l’avvio indisturbato dei lavori (risalenti al 23.11.2015) senza bloccarli immediatamente visto che contrastavano con un proprio provvedimento? Perché, in mancanza di fatti nuovi, ha cambiato repentinamente opinione considerando oggi quella sentenza del Tar di Palermo come una sorta di totem cui sottomettersi? Allora chiedo all’architetto Greco e all’Amministrazione tutta, si può con un mero cavillo giuridico (tale è una sentenza non ancora definitiva) pregiudicare l’assetto urbanistico di un territorio, prevedendo un insediamento (attività commerciale) che a detta di tutti i dirigenti comunali (Principato e Greco in primis) lì non potrebbe mai insistere?

Visto che la situazione è ancora in itinere e potrebbe essere stravolta dal pronunciamento del Cga, chi risarcirà il Comune di Agrigento e tutti i cittadini per bene dell’ennesimo danno al territorio? E così che si tutela il territorio avallando atteggiamenti del tipo: “Vabbé per adesso costruisci, poi si vedrà”. Non sarebbe stato più logico sospendere i lavori in attesa che il Cga faccia luce su tale misteriosa vicenda?

Per finire, mi rivolgo direttamente all’assessore comunale di Agrigento, Mimmo Fontana, insigne urbanista, tanto da essere stato nominato dai vertici di Legambiente nazionale responsabile di tale delicata branca per l’intero meridione d’Italia. Qual è il suo pensiero, a tal riguardo, assessore Fontana, visto che lei che come responsabile regionale di Legambiente ha presentato l’osservazione al Prg di Agrigento, poi avallata e ritenuta giusta dall’Assessorato, che vieta categoricamente in quella porzione di territorio comunale interventi edilizi come quello oggi portato avanti dalla società "Gellia Agrigento Srl"?

Ha cambiato opinione caro Fontana o continua a pensarla come me? E, infine, caro sindaco Firetto, come è possibile che il Comune di Agrigento, mentre, da un canto, fa ricorso al Cgars per opporsi alla realizzazione di tale struttura, dall’altro, di contro, rilascia tranquillamente l’atto concessorio? Mi chiedo, valeva la pena spendere i soldini dei contribuenti in inutili ricorsi e cause varie?

E’ ovvio che simili contraddittori  comportamenti - conclude La Scala - mi spingono ancor di più in questa battaglia per la ricerca della verità in omaggio al principio cardine del MoVimento 5 stelle che rappresento, per il quale non possono esistere cittadini di serie A e B».

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