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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Centro storico: Il Pd di Agrigento inizia a discuterne

Il Pd interviene con un " tavolo tecnico" volto a  capire quali siano le possibili strategie di...

"Un tema delicatissimo" per usare le parole di Luigi Sferlazza del Pd, quello del recupero dei centri storici, soprattutto di Favara e di Agrigento. L'assenza di una buona politica e della politica in generale, la trascuratezza da parte dei privati di queste abitazioni abbandonate a se stesse, a volte per generazioni, una mentalità arretrata e tutta particolare sull'edilizia, sono da qualche tempo, oggetto di convegni e di riunioni. La morte delle due sorelline a Favara e il crollo del palazzo Lo Jacono diventano emblemi di un'emergenza che si fa sempre più grande.

"La riflessione - afferma Emilio Messana, segretario provinciale del Pd - che il partito vuole muovere, parte dall'impressione che siamo di fronte a una dissoluzione 'a orologeria'. L'abbandono dei centri storici in Sicilia sta arrivando a scadenza, come un uomo che si trascura per anni e arriva a un punto dove ci sono medicine per poterlo salvare"

In questo scenario dove incombe uno stato di emergenza e forse anche l'avvicinarsi delle elezioni, il Pd di Agrigento interviene con un tavolo tecnico volto a mettere in tavola le carte e cercare di capire quali le possibili strategie di gioco, al fine di dare un segnale alla città e marginare l'enorme rischio di crolli e di morti. Dopo la lettera di Marco Zambuto al capo del governo Mario Monti, per l'emergenza, dopo la manifestazione di giorni fa a Favara, interviene anche il Pd di Agrigento.

Un primo incontro dunque quello di ieri sera presso il centro Pier Paolo Pasolini, "al quale seguirà un impegno futuro", afferma Messana, per provare a fare chiarezza sul come agire per mettere in sicurezza e valorizzare il cuore della città. Presente il professore Nicola Leone, a cui è stato affidato dal Comune di Favara la redazione del Piano particolareggiato per il recupero del centro storico; Angelo Capodicasa, deputato nazionale del Pd; Giacomo Di Benedetto, deputato regionale; Epifanio Bellini, presidente del circolo Berlinguer e i più affezzionati al partito.

L'esigenza di strumenti normativi adeguati o di una semplificazione delle leggi già esistenti, è uno degli aspetti che maggiormente è stato posto in rilievo durante l'incontro. Capodicasa afferma chiaramente, considerando la situazione finanziaria regionale e nazionale, che "non ci sono risorse". Impensabile e inattuabile un intervento massiccio sui centri storici, "il pubblico - continua il deputato - può intervenire con incentivi, invogliando il privato a intervenire, ma non può farlo in modo importante e diffuso". L'idea di base sembra dunque quella di rendere "appetibile" il centro storico, costruendo parcheggi, aree verdi, e attuando politiche fiscali differenziate.

Di Benedetto sottolinea invece la necessità di distinguere i vari centri storici della provincia di Agrigento e di intervenire in base a queste distinzioni. Presente, sebbene estraneo al Pd, l'avvocato Camilleri, il quale con una provocazione afferma che parlare di leggi è fuorviante, queste esistono già ma non vengono attuate, ribadendo la necessità di un intervento della politica, che non ha mai fatto nulla per questo problema. Un tentativo dunque di iniziare a mettere insieme varie proposte e iniziative alla luce delle norme vigenti e di logiche economiche che possono condurre a una risoluzione del problema.   

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