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Il dibattito / Favara

“Il futuro di Aica e il rischio privatizzazioni”: Rifondazione comunista propone le soluzioni con un convegno

Incontro tematico organizzato dal partito regionale con il segretario Nicola Candido. Ci saranno anche la parlamentare nazionale di “Manifesta” Simona Suriano” e il sindaco di Favara Antonio Palumbo

”Per l'acqua pubblica e i beni comuni e pubblici, contro il ddl Concorrenza e per il pieno funzionamento di Aica”: se ne parlerà nel corso di un convegno in programma sabato 4 giugno alle 10 presso l'Alba Palace Hotel a Favara, organizzato dal partito regionale di Rifondazione comunista e da ”Manifesta” che vedrà la partecipazione del sindaco di Favara Antonio Palumbo e della parlamentare nazionale di “Manifesta” Simona Suriano. Ci sarà anche Nicola Candido, segretario regionale del partito.

"Il provvedimento del Governo Draghi in fase di approvazione - dice Candido - prevede che sia il privato, in via ordinaria, a gestire i servizi pubblici che, inevitabilmente, porterà ad una nuova ondata di privatizzazioni dei beni comuni fondamentali: dall'acqua all'energia , dai rifiuti al trasporto pubblico locale, dalla sanità ai servizi sociali e culturali, fino ai porti e alle telecomunicazioni.  Un vero e proprio esproprio delle comunità locali e degli Enti Locali che saranno costretti a mettere sul mercato i beni comuni ei servizi fondamentali dei cittadini, azzerando la funzione storica pubblica e sociale dei Comuni. Un intendimento in palese contraddizione con la volontà popolare espressa con nettezza nei referendum del 2011 che chiedevano la fine della privatizzazione dell'acqua e una gestione pubblica dei beni comuni. 

Perciò, nel ribadire la nostra contrarietà alle privatizzazioni e al sovrasfruttamento delle risorse naturali che hanno migliorato i servizi e aumentati le tariffe, oltre ad aver ridotto i diritti del lavoro, l'occupazione e i salari, aumentando la precarietà, invita la cittadinanza a partecipare tutti 'incontro e a mobilitarsi per bloccare il ddl Concorrenza. Per il territorio agrigentino ciò è ancora più importante perché tale deriva potrebbe mettere in discussione Aica, l'Azienda idrica dei comuni agrigentini che gestisce il servizio integrato nella stessa provincia e che è interamente pubblica".

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