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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Consiglio comunale: Fumata nera per il bilancio di previsione 2011

Un impedimento di natura procedurale non ha permesso la trattazione dell'argomento. Le reazioni...

Un impedimento di natura procedurale non ha permesso la trattazione del bilancio di previsione 2011. Infatti, nella seduta di ieri sera del Consiglio comunale appositamente convocato, il presidente del Consiglio comunale, Francesco Alfano, nel corso delle comunicazioni ai consiglieri ha informato che il Collegio dei revisori dei conti, qualche ora prima dell’inizio dei lavori, ha fatto pervenire alla Presidenza una nota nella quale ha ritenuto, sulla scorta di recenti disposizioni di legge che “prima dell’approvazione della proposta di bilancio di previsione deve essere adottata la proposta di delibera del piano triennale delle opere pubbliche 2012/2014 propedeutica allo strumento finanziario e contabile”. Tale indicazione, tra l’altro, è stata preceduta da una missiva, firmata dal dirigente di ragioneria ed inviata al presidente del Consiglio comunale, nella quale il dirigente giustificava la lentezza nella elaborazione della proposta di delibera avente ad oggetto il piano triennale che, per regolamento deve essere esaminata dalla competente commissione comunale, a causa “del rinnovato quadro normativo in materia”.

Dopo le comunicazioni della Presidenza si è aperto il dibattito introdotto dall’intervento del consigliere Calabrese che ha stigmatizzato l’operato dell’Amministrazione comunale. “Dovevamo discutere del bilancio di previsione e stasera apprendiamo che non lo possiamo nemmeno discutere poiché manca l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche già approvato dalla Giunta a maggio. Quali saranno ora i tempi per l’approvazione? Il piano non potrà essere approvato e bisogna verificare se nella proposta sono state inserite le aree indicate nel Prg destinate ad eventuali espropri o per la realizzazioni di opere pubbliche, o verde  ancora vincolate da scopi specifici stabiliti nello strumento urbanistico”.

Subito dopo il consigliere Hamel ha espresso la posizione di Idv: “Avevo preannunciato una posizione pregiudiziale che conferma la validità del mio giudizio e la mia valutazione. E’ un offesa nei confronti del Consiglio comunale poiché è una delle poche prerogative rimaste allo stesso; l’amministrazione – ha continuato Hamel - con un disegno calcolato ha fatto in modo che arrivasse la proposta in Consiglio alla fine dell’anno con la conseguenza immediata e diretta che non si può modificare nulla. Il bilancio di previsione diventa così una sorta di consuntivo. Una mortificazione del ruolo del consiglio e dei consiglieri e la comunicazione della Presidenza sul rinvio è un aggravamento che serve a far saltare l’istituzione”.

Il presidente del Consiglio comunale, Francesco Alfano, è intervenuto subito dopo assicurando che “questo Consiglio farà il suo dovere fino all’ultimo giorno di legislatura nel pieno rispetto della democrazia e delle procedure regolamentari che devono essere rispettate da tutti i protagonisti della vita politica cittadina. In tempi brevi ed insieme ai capigruppo consiliari – ha continuato il presidente - discuteremo su come procedere nei restanti sei mesi avendo in mente i valori della democrazia e dello Stato”.

Successivamente è intervenuto il consigliere Cirino che ha sottolineato che “la mancata adozione della proposta di delibera delle opere triennali non è un fatto casuale ma una azione scientifica per fare commissariare questo consiglio e  mandarlo a casa in modo da amministrare senza nessun controllo la nostra città. Invito il Consiglio – ha continuato Cirino - ad esprimere una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco ed invito i capigruppo ad esaminare in tempi brevi la proposta di delibera affinché questo progetto non vada in porto”. All’intervento di Cirino è seguito quello del consigliere Marchetta che ha sottolineato che “è incomprensibile come una delibera risulta non pervenuta in Consiglio. Io non credo – ha continuato - che la commissione debba esitare la delibera perché ritengo che i pareri esistono e la colpa non è del Consiglio. Io chiedo al ragioniere capo di correggere il bilancio perché non è ricevibile nel momento in cui l’equilibrio si basa su maggiori accertamenti Ici e su delle previsioni di oneri di urbanizzazioni che difficilmente saranno realizzati".

Il consigliere Virone nel suo intervento ha posto degli interrogativi: “Mi chiedo e vorrei sapere se questa è la prima comunicazione e vorrei evidenziare che le condotte e le tempistiche, come questo caso conferma che la condotta del Sindaco ha screditato il giusto ruolo di questo Consiglio comunale".  Anche il consigliere Vita si è chiesto “come è possibile che sia potuto succedere questo fatto. Forse la causa è un mal funzionamento degli uffici?”. Sulla questione è intervenuto il dirigente di Ragioneria, invitato dal presidente Alfano, che ha sottolineato che la proposta di delibera del piano triennale delle opere pubbliche è pervenuta agli uffici il sette di ottobre.

Successivamente ha preso la parola il consigliere Arnone che ha tracciato un bilancio: “Mi sento tranquillo perché le responsabilità sono di altri. Stiamo vivendo una fase convulsa di questa sindacatura. A  me non preoccupa il dato formale dell’approvazione del bilancio preoccupa – ha continuato - lo stato di sostanziale  dissesto del comune. Dovremmo avare il dovere morale di tagliare le spese del consiglio comunale poiché stiamo concludendo questa esperienza nel modo peggiore possibile. Abbiamo un quadro di disastro economico e morale e prendo atto che nell’ultimo anno si è arretrati”.

Non essendoci altri interventi, la Presidenza, dopo avere letto l’ordine del giorno, ha proposto il rinvio della seduta a giovedì 27 ottobre. Prima della votazione il consigliere Arnone ha dichiarato il voto contrario sostenendo il dibattito sul centro storico. La consigliere Virone, su tale punto, ha chiesto la discussione in un apposita seduta del Consiglio comunale mentre la consigliere Vita ha dichiarato la contrarietà alla proposta di Arnone per l’assenza dell’assessore comunale ai Lavori pubblici e del competente Dirigente; pertanto, dopo tali dichiarazioni, è stata votata all’unanimità la proposta della Presidenza del rinvio dei lavori. Va aggiunto che, durante i lavori, per l’amministrazione erano presenti due assessori che non hanno ritenuto di prendere parte al dibattito mentre era assente il sindaco.

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