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Sabato, 20 Aprile 2024
E' scontro / Favara

Familiare del sindaco strappa i manifesti dell'Opposizione, chieste le dimissioni di Palumbo

Il movimento "Cambiare passo": "Nelle foto divenute virali sui gruppi whatsapp e sui social viene ritratto mentre è intento a strappare i manifesti affissi negli spazi consentiti e dietro regolare pagamento della tassa"

Il movimento politico "Cambiare passo", con il coordinatore Michele Montalbano e i consiglieri comunali Giuseppe Lentini e Miriam Indelicato, hanno chiesto "immediate spiegazioni" e "irrevocabili dimissioni" del sindaco di Favara Antonio Palumbo. La querelle politica è legata - secondo quanto riporta oggi il quotidiano La Sicilia - alla distruzione di alcuni manifesti dell'Opposizione che erano affissi per le vie della città. Manifesti strappati da un familiare del primo cittadino. "Siamo convinti che ogni storia deve avere un inizio e una fine, ma mai avremmo potuto immaginare - hanno scritto i componenti del movimento - che la sindacatura di Palumbo potesse essere così breve. Una sindacatura incolore, insapore e inodore, incresciosa e non rispettosa". I manifesti affissi riguardavano la pubblica denuncia sull'aumento della Tari. "Il gesto - è stato spiegato - si è consumato il 25 aprile, nella giornata della festa della Liberazione. Nelle foto divenute virali sui gruppi whatsapp e sui social viene ritratto il familiare del sindaco intento a strappare i manifesti affissi negli spazi consentiti e dietro regolare pagamento della tassa di affissione". 

Stando a quanto denunciato dai consiglieri Indelicato e Lentini, il familiare del sindaco - mentre la maggior parte dei favaresi era in campagna con le proprie famiglie ed amici e i negozi erano chiusi - "si è messo in macchina e girando per tutta la città si è messo a strappare i manifesti". 

Sui social, il sindaco di Favara Antonio Palumbo ha così replicato: "Ho atteso qualche ora prima di commentare le accuse rivolte a mio fratello e che tirano in ballo me in un chiaro gioco al 'mascariamento'. Voglio innanzitutto precisare che si tratterebbe di un gesto che non corrisponderebbe nella sua gravità ai miei ideali e dal quale prendo inequivocabilmente le distanze. Sono inoltre solidale con chi ha visto i propri manifesti, in alcuni casi anche regolarmente affissi, strappati. Tuttavia dobbiamo dirci con franchezza che è fin troppo più semplice avanzare accuse di questo tipo sulla stampa e sui social, usando foto che si definiscono 'virali' solo per non indicarne la provenienza. Mio fratello - scrive Palumbo -  non è un esponente politico e non ha ruoli di sorta e non può essere messo alla pubblica berlina solo per attaccarmi. La verità, purtroppo, è una e una sola: che si sta usando lui per colpire me e persino i valori del 25 aprile. Un tentativo disperato, in un momento in cui la credibilità di chi mi accusa viene sempre meno agli occhi dei favaresi, tanto che adesso, statene certi, non faranno altro che alzare il livello dello scontro sempre di più, questo ai danni della città. Ma a tutto questo sono abituato. A tutti voi dico con chiarezza: lasciate fuori la mia famiglia da tutto questo. Non usate loro per le vostre vendette politiche. Le risposte alle vostre accuse le ho sempre date nelle sedi istituzionali, e continuerò a farlo". 

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