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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La battaglia tutta siciliana per riportare in vita le province, Cuffaro: "Torniamo all’elezione diretta"

Dopo una sentenza della Corte costituzionale - per cui la legge attualmente in vigore è "in contrasto con il principio di uguaglianza del voto" - si allarga il partito trasversale che chiede il rilancio degli enti intermedi. Martedì al via la discussione sul ddl per rinviare ancora una volta le consultazioni di secondo livello

Una sentenza della Corte costituzionale riaccende le speranze di quanti in Sicilia non hanno mai digerito la riforma dell’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, che abolì, senza cancellarle davvero del tutto, le province. La Consulta, con una sentenza depositata martedì scorso, ha stabilito che l'attuale disciplina sui sindaci delle città metropolitane è "in contrasto con il principio di uguaglianza del voto e pregiudica la responsabilità politica del vertice dell'ente nei confronti degli elettori". 

"Occorre tornare all’elezione di primo grado nelle ex Province per ridare dignità alle istituzioni e responsabilizzare una nuova classe dirigente, vicina ai territori, che sappia rilanciare l’azione amministrativa e di sviluppo", dichiara Totò Cuffaro, commissario regionale della Dc nuova. "Auspico che, quanto prima, l'Ars recepisca questa sentenza e si riunisca al più presto per approvare una norma che ristabilisca l'elezione diretta dei presidenti delle città metropolitane e dei liberi consorzi, dando così la possibilità ai cittadini di poter scegliere i loro rappresentanti territoriali", afferma invece il vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana, Roberto Di Mauro. E anche dal centrosinistra, il leader del Pd siciliano e deputato regionale Anthony Barbagallo invoca "un immediato intervento del legislatore.

Il problema starebbe nella impossibilità per i cittadini di alcuni territori di avere voce nella scelta dei propri rappresentanti: secondo la legge attualmente in vigore, per esempio, un cittadino di Cinisi o di Bagheria non può votare per il sindaco della città metropolitana di Palermo, poiché la norma impone automaticamente di assegnare la carica al sindaco della città capoluogo, nello specifico Leoluca Orlando. "I tre sindaci metropolitani di Sicilia, Orlando in testa, ricoprirebbero quell’incarico non per aver vinto un’elezione di primo o secondo livello che fosse, ma sulla base di un’indicazione regolamentare che va modificata - dice Vincenzo Figuccia, deputato della Lega all'Ars e coordinatore provinciale del partito -. Ancora una volta viene a galla la lacunosità di un quadro normativo farraginoso che impone con grande urgenza interventi da parte dell'Assemblea regionale per ripristinare il modello dell'elezione diretta che assicura a scanso di ogni equivoco, il diritto di ogni cittadino ad esprimere liberamente la propria preferenza. Noi lo diciamo da anni!".

Nella sentenza della Corte costituzionale si evidenzia che "spetta proprio al legislatore introdurre norme che assicurino ai cittadini la possibilità di eleggere in via diretta o indiretta i sindaci delle città metropolitane". E per Di Mauro l'iniziativa può essere direttamente lanciata dalla Sicilia: "In materia elettorale - dice - possiamo far valere la nostra autonomia". 

"Intanto - riferisce Stefano Pellegrino, presidente della commissione Affari istituzionali dell'Ars e deputato di Forza Italia - oggi abbiamo incardinato il disegno di legge con cui si intende rinviare la consultazione di secondo livello prevista attualmente per il prossimo 22 gennaio. C'è tempo fino a lunedì per la presentazione degli emendamenti, poi martedì 14 dicembre il testo sarà discusso dall'Aula". A favore dello slittamento molti deputati che ora potrebbero sposare anche la causa di un ritorno all'elezione diretta e al rilancio di questi enti di livello intermedio rimasti nel limbo per troppo tempo con numerose conseguenze anche per i cittadini. "L’abolizione delle ex province - conclude l'ex presidente della Regione Cuffaro - si è rilevata una manovra poco riuscita, visto che i costi non sono diminuiti ed i disservizi sono aumentati. Basta guardare le strade prive di manutenzione, le scuole carenti di servizi, la totale assenza di programmazione per interi territori della nostra Isola". 

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