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Regionali Sicilia 2017

Elezioni regionali, la Cgil traccia le priorità per aiutare davvero i disabili

Francesco Cangemi: "I problemi reali sono barriere architettoniche ovunque che limitano, o addirittura impediscono il libero movimento; servizi socio-sanitari e socio-assistenziali inefficienti"

Al 5 novembre, giorno delle elezioni regionali, manca pochissimo. L'ufficio Politiche per le disabilità della Cgil, di cui è responsabile Francesco Cangemi, ha posto all'attenzione di tutti i candidati alla presidenza della Regione e degli aspiranti deputati le varie problematiche che hanno bisogno di essere affrontate e risolte. 

"Nella primavera scorsa i disabili siciliani e le loro famiglie, affiancati da Pif e sostenuti dal presidente della Repubblica hanno fatto sentire la loro voce, reclamando il loro diritto ad essere considerati cittadini, cioè titolari di diritti e di doveri. Il diritto di vivere, di esistere per un disabile - scrive Cangemi - significa concretamente avere la possibilità di soddisfare i propri bisogni, bisogni che non può soddisfare se non assistito. Il governo regionale, incalzato, ha approvato il cosiddetto 'assegno di cura' per i disabili gravissimi, che tra le altre cose ad oggi è stato incassato solo da una parte di cittadini aventi diritto. È un passo avanti, non c’è dubbio, ma è solo un passo che può certamente avere qualche ricaduta positiva ma non è certo la panacea che ha risolto il problema come qualche politico va dicendo. C’è ancora molto da fare".

L'ufficio Politiche per le disabilità della Cgil evidenzia i "rischi di esclusiva monetizzazione dell’assistenza, che se non gestita con oculatezza e responsabilità, potrebbe mettere a rischio la qualità dei servizi, l’effettiva fruizione dell’assistenza, la trasparenza nelle modalità di accesso, cioè i  diritti. L’amara verità è che i diritti per i disabili esistono, ma non sono garantiti. Se si vuole veramente iniziare un percorso - incalza Cangemi - per garantire ai disabili e alle loro famiglie uno standard di vita diverso da quello attuale, bisogna partire dai problemi reali che i disabili ogni giorno devono fare fronte: barriere architettoniche ovunque che limitano, o addirittura impediscono il libero movimento; servizi socio-sanitari e socio-assistenziali inefficienti, lontani dagli standard previsti dalla normativa e  quindi non  in grado di garantire e di soddisfare in modo efficace le variegate(a secondo del tipo di disabilità) richieste d’intervento; servizi trasporti pubblici inadeguati, non rispondenti agli standard; servizi socio-educativi da potenziare; collocamento obbligatori, ex legge 68 e successive modifiche completamente inefficace".

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