"Credo che ormai il dato sia consolidato: vince Nello Musumeci, come dico da un po' di tempo, ma ora deve capire come governare perché non avrà la maggioranza assoluta". Lo ha detto all'Adnkronos l'ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, commentando i dati sulle regionali che danno in vantaggio, al momento, il candidato del centrodestra Nello Musumeci. "Bisogna capire come potrà governare - dice Cuffaro - vediamo che tipo di maggioranza faranno".

L'ex Presidente della Regione siciliana, che due anni fa ha finito di scontare una condanna per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, si dice "dispiaciuto" per non avere potuto partecipare attivamente a queste competizioni elettorali. "cosa vuole - spiega - la passione ti rimane nel'animo, quello è il mio mondo. Io ho fatto i miei errori ed è giusto che ora paghi...".

Tornando alle elezioni, Salvatore Cuffaro, che oggi si occupa della sua azienda agricola nell'Ennese, fa un'analisi del voto e spiega: "Musumeci sta prendendo meno voti delle liste - spiega - Se il voto disgiunto c'è stato certamente non è andato a lui". "La somma del voto del liste fa più del voto che ha Musumeci, quindi se c'è stato voto disgiunto non è andato a Musumeci, almeno così sembra". "Credo che il dato sulla vittoria di Musumeci sia consolidato - dice - ora spero che faccia ripartire la macchina. Bisogna capire cosa succedere per capire come governare questa terra".

Ma con quale maggioranza potrà governare Musumeci, se dovesse essere confermata la sua vittoria? "Questa è una domanda complicata - dice Cuffaro - . Non credo che possano esserci tra le tre aggregazioni più forti la possibilità che si possano fare accordi, né con i grillini né con il centrosinistra. Questo sarà tutto da vedere. E' difficile capirlo".

"Questa legge elettorale sconta questa difficoltà del premio di maggioranza - spiega ancora Salvatore Cuffaro - e la legge Rosatellum appena approvata sarà ancora più complicata, perché alle politiche il rischio è che anche a Roma non ci sarà una maggioranza. E' un probema aperto".

Sulla leadership nazionale del centrosinistra, dopo la sconfitta del Pd in Sicilia, Cuffaro dice: "Io credo che il risultato siciliano del centrosinistra sconta anche la difficoltà di fare una aggregazione di centrosinistra unita. Quando poi l'elettore si trova davanti più candidati del centrosinistra e capisce che questi candidati difficilmente arrivano, il rischio di fare il voto disgiunto diventa serio. Per cui, se questo segnale che c'è stato in Sicilia viene colto dalla dirigenza del centrosinistra, immagino che dovranno prendere qualche provvedimento per fare le nazionali, perché se si dovesse ripresentare questa stessa spaccatura, la vedo difficile che il centrosinistra possa correre per vincere".

"Invece, nel centrodestra la coalizione ha tenuto - prosegue Cuffaro - ha più voti del presidente e Musumeci sta vincendo. Questo darà fiato alla possibilità di fare stessa coalizione alle nazionali. Mi auguro che ci sia coalizione guidata da una leadership moderata. Mi auguro che possa essere Berlusconi, se non potesse farlo per motivi diversi dalla politica, spero una leadership moderata".

Sull'astensionismo che si è registrato in Sicilia, Salvatore Cuffaro sottolinea: "Quelli che si sono astenuti non credono più alla politica, e soprattutto l'astensionismo è dovuto al fatto che la gente non trova a chi potere porre la fiducia. Se ci sono candidati che riaccendono la speranza, i cittadini vanno a votare". E sui Cinque stelle: "Quello è il voto di protesta, non di astensione". Sui dati del M5S che li vedono al primo posto, dice: "Ce li aspettavamo, questo è il voto di protesta di chi pensa che il M5S sia in grado di cambiare la politica". "Sa cosa diceva de Gasperi? 'La politica la si fa o la si subisce' e quelli che scelgono di non andare a votare la subiscono". E conclude: "Mi auguro che possa esserci una Sicilia che vada incontro alla speranza".