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Elezioni Comunali 2015

Elezioni Agrigento, fischio d'inizio e suspance fino al 90esimo minuto

E' una grande "partita" quella che, squadre schierate in campo, si sta giocando già da qualche settimana. Ecco come sta andando nel capoluogo, quali gli schemi tattici e le "formazioni" al termine, o quasi, della "campagna acquisti", nella "partita" dei partiti

Ecco cosa succede nella Città dei templi, mentre nel resto della Sicilia i maggiori partiti politici continuano a cercare di assestarsi, mettendo in campo la giusta “formazione” in vista della Amministrative.

Firetto, grande stratega, nel ruolo di prima punta o di regista, ha già ottenuto la quadratura del cerchio aggregando le forze in campo e garantendosi quantomeno i play off.

Alessi, dopo una fase di ritiro pre-partita, ha deciso di "imbracciare" la fascia e prendere parte al campionato assieme alla squadra che capitana, puntando anche lui agli spareggi promozione.

“Agrigento 2020” ha retto seppure con la defezione del Pd: e al suo interno rimangono almeno fino ad ora il Pdr, il Megafono, e le altre componenti del centro sinistra che hanno dato vita alla coalizione.

Il Patto per il territorio non ha dovuto cambiare nome: il “ricongiungimento” dei due centravanti Macedonio e Gallo è stato possibile grazie all’assist, forse involontario, di Firetto che dopo aver fatto melina, ha ceduto al forte pressing dei dem,  circa il “disconoscimento” dell’apporto di Forza italia. Nel ruolo di “liberi” i forzisti si sono quindi involati verso Silvio Alessi, abbandonando l’idea avanzata dal coordinatore regionale Enzo Gibiino di una ricostruzione del centro destra in Sicilia.

Cambio di “fascia” anche per il Pd che, superato l’impasse per “l’infortunio” di Zambuto, ancora in “riabilitazione” (lo ricordiamo, finora ha solo detto di esser pronto a dimettersi: nessuno ha dato notizia di avvenute dimissioni, né di accettazione delle stesse, e peraltro lo stesso ex sindaco agrigentino figura ancora quale presidente dell’Assemblea dei democratici siciliani sulla loro sito istituzionale), con la sua deputazione agrigentina, con i circoli e tutti gli annessi e connessi, ha accettato di cambiare “modulo” e di giocare a centro-destra-sinistra. Lo schieramento in campo, infatti, non è dei più comprensibili al momento: Ruvolo, vice coordinatore di Fi che avrebbe già dovuto passare secondo indiscrezioni a Idv o, meglio ancora, al Pd, rimane dove sta e così anche la sua lista civica a supporto del sindaco empedoclino.

Suscita, quindi, qualche perplessità negli addetti ai lavori e tra gli “appassionati” della sinistra il cambio di rotta operato dagli uomini di Raciti che, almeno in questo momento, si ritroverebbero nella stessa situazione di prima. Molti degli Ultras "rossi" si stanno riorganizzando in città proprio alla ricerca della squadra da sostenere in campo

Probabilmente, si dice oggi negli spogliatoi, l’entrata a gamba tesa su Zambuto è stata la conseguenza dei timori, per il comparto difensivo del Pd, che il progetto a sostegno di Alessi con l’ombra dello sponsor Forza italia scombinasse la campagna acquisti che puntava all’ingaggio di Firetto per ricostituire la coalizione di governo nazionale e regionale (con Ncd, Udc etc.). Sennò non si spiegherebbe perché gli azzurri fossero tanto invisi a mister Raciti in quel contesto e invece non lo siano adesso.

Ma lo scopriremo: il mister fino a stanotte era riunito con i vertici societari e forse si è incontrato anche con il giocatore di punta, probabilmente per definire gli schemi tattici della partita. Il clima sarà teso: non tutta la dirigenza della squadra (tra cui Panepinto e Capodicasa) condivideva le decisioni del mister, ma ha dovuto fare di necessità virtù visto che siamo ben oltre metà campionato.

Nel girone, comunque, militano altre squadre dalle compagini più o meno definite: l’avvocato Emanuele Dalli Cardillo, il trequartista espressione dei grillini, Peppe Di Rosa  che come l’altro avvocato, Peppe Arnone, giocano da fantasisti e un po’ da mediani di spinta (fornendo forse troppi assist ai detrattori di Firetto e sottraendo, sempre forse, dell’utile tempo al proprio training), Cirino (abbastanza silente, ma ancora forse perché gioca di strategia, mandando avanti i centravanti di sfondamento di altri schieramenti), e l’outsider (sempre nel senso di straniero e non di fuoriclasse) Marco Marcolin, lo stesso visto a Roma in compagnia di Pippo Scalia, e che, da interviste video e online, non sa ancora bene le “regole delle elezioni” che a suo dire sarebbero “diverse” da come le conosceva lui seppure il campionato sia regolato dalla stessa federazione di gioco, ha infatti detto: "Devo entrare nel vivo della situazione, lasciatemi il tempo di vincere e deciderò chi saranno gli assessori”, per poi rilanciare: “Non farò alcun nome, perché non è obbligatorio. Gli altri candidati sono dei chiacchieroni, non fanno che spot. Prima si vincono le elezioni, e poi si costruisce la squadra”, avrebbe dichiarato a un collega giornalista. E speriamo si riferisse solo a questa fase, alla richiesta di svelarli adesso come si fa con la probabile formazione alla vigilia della partita. Perché tutti sanno che la distinta all’arbitro (il programma amministrativo, le liste collegate e almeno la metà degli assessori designati in caso di vittoria) va presentata debitamente compilata prima della partita, citando finanche i panchinari e il massaggiatore.

E' una grande "partita" quella che, squadre schierate in campo, si sta giocando già da qualche settimana. Ecco quindi come sta andando nel capoluogo, queste le "formazioni" al termine, o quasi, della "campagna acquisti", nella "partita" dei partiti.

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