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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Comunali 2012

Elezioni Agrigento 2012: Pennica, Lo Bello e la "congiura" dei partiti

Il dato che con maggiore evidenza balza agli occhi guardando i risultati di questo primo turno è la profonda disparità tra i voti di lista e quelli per il candidato sindaco

Se i congiurati inflissero 23 coltellate a Giulio Cesare, ad Agrigento le dimensioni del "tradimento" sono ben altre, e sono quantificabili nell'ordine di diverse migliaia di voti. Il dato che con maggiore evidenza balza agli occhi guardando i risultati di questo primo turno è, infatti, la profonda disparità tra i voti di lista e quelli per il candidato sindaco. Sì, si tratta della prima elezioni senza l'effetto trascinamento e, da quanto giunge dalle sezioni, molti agrigentini hanno votato solo il candidato al Consiglio comunale. 

 
Eppure, gli oltre diecimila voti "dispersi" da Salvatore Pennica e Mariella Lo Bello e i tremila voti guadagnati da Marco Zambuto sarebbero "figli" di un sommovimento interno ai partiti che, nei fatti, confermerebbero i rumors diffusi in questi giorni sulle scelte di Pdl, Mpa e Fli.
 
Del primo Pennica era già da tempo cosciente: nonostante le prese di posizione pubbliche, a volte quasi parossistiche, con i leader locali del partito impegnati in tv e per strada a dimostrare la vicinanza al candidato sindaco, all'interno della coalizione ci si guardava da settimane con sospetto.
 
Lo stesso avvocato penalista aveva tentato di serrare le fila, tirando dentro anche la nipote dell'europarlamentare Salvatore Iacolino e tentando di presenziare quanto più è possibile al fianco dei candidati al Consiglio comunale. Eppure pare che molti voti siano stati dirottati su Zambuto, che nel corso delle ultime settimane avrebbe incontrato diversi esponenti del Pdl "malpancisti". E Grande Sud? In molte sezioni i voti degli arancioni sarebbero finiti su Arnone e Giampiero Carta, scelta di posizione probabilmente dovuta alla volontà di non sostenere un avversario senza però votare il proprio candidato.
 
E Lo Bello? Da quanto giunto dalle sezioni il voto disgiunto avrebbe premiato l'accoppiata Zambuto- Mpa, con sbandamenti anche del voto di Fli e Pd. Significativo il fatto che nel comitato dell'ormai ex sindacalista non siano stati avvistati esponenti dei partiti della coalizione, eccezzion fatta per il Partito democratico, "ubriaco" per le vittorie riportate ad esempio a Raffadali e a Bivona.
 
Cosa succederà oggi ed entro il ballottaggio? Se Carta e Arnone hanno garantito di uscire dall'agone politico, restano in ballo Zambuto, Pennica e Mariella Lo Bello, verso la quale entrambi i "maschietti" hanno mostrato profondo interesse elettorale, provando a tirare dalla propria parte quel 16 per cento di elettorato confuso ma moderato.
 
Se i rumors parlerebbero di una rottura possibile tra Pennica e il Pdl, nei fatti un dato è innegabile: i partiti, tanto bistrattati in tutta Italia e tanto in difficoltà in molte città, ad Agrigento possono ancora contare sulle capacità di spostare elettorato.
 

 

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