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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni Comunali 2012

Apparentamenti: il Pd racconta la sua "verità"

Con Zambuto o con Pennica. Avrebbero voluto chiudere l'accordo per il ballottaggio per avere un consigliere in più, non importa con chi

"Zambuto non ha voluto fare l'apparentamento con noi non perché è contro i partiti e la 'casta', così come va dicendo per ora, ma per paura che il suo elettorato non potesse capire l'accordo politico, che sarebbe avvenuto alla luce del sole". Emilio Messana, segretario provinciale del Partito democratico, spiega la "verità" sul mancato apparentamento con uno dei due candidati sindaco di Agrigento. E lo fa partendo da Marco Zambuto, contattato per primo dal partito nei giorni successivi al risultato della prima tornata elettorale, che ha visto Mariella Lo Bello fuori dai giochi elettorali del ballottaggio. Il Pd però incassa il rifiuto di Zambuto, che decide di non fare accordi con le forze politiche e rinunciando di fatto al premio di maggioranza. Si volta dunque verso l'area "pennichiana", dove le porte sono aperte.

Lunghe, lunghissime le trattative con Pennica, anche questa volta inconcluse. Già, perché nei mesi addietro, nel periodo pre-campagna elettorale, nella stagione della "caccia al candidato", il Pd ha a lungo discusso e incontrato Totò Pennica, l'amante corteggiato anche dal Pdl. Il partito di Alfano ha avuto la meglio su Pennica e il Pd, ritiratosi con i partiti della coalizione, ha così candidato Lo Bello. Anche per l'apparentamento il problema del Pd, partito anti-pdellino per antonomasia, è stata l'incompatibilità con il partito di Berlusconi. "Ciò che il Pd rimprovera a Pennica - afferma Messana - è il suo essersi "accucciato" nel centrodestra, perdendo la connotazione civica che inizialmente presentava la sua candidatura. Non è stato un problema di assessorato. A malincuore abbiamo dovuto rinunciare all'apparentamento che significava per noi avere un consigliere in più e rispettare il nostro elettorato".

E Mariella Lo Bello? Dopo il voto del 6 e 7 maggio Lo Bello si dice fuori dai giochi politici. "Adesso ognuno torna dentro i propri partiti e compie le proprie scelte. Ho contribuito alle decisioni del Pd, dicendomi contraria all'apparentamento. Il Partito democratico ha però bisogno di dialogare maggiormente al proprio interno".

Chiaro è il riferimento a uno dei dirigenti del Pd agrigentino, il senatore Benedetto Adragna, il quale si è schierato pubblicamente a favore di Marco Zambuto. Posizione in netto contrasto con quella del partito agrigentino, ma che vuole essere uniforme agli accordi politici del Pd su scala regionale e nazionale. Adragna attacca il suo partito, sottolineando l’inadeguatezza dell’attuale gruppo dirigente a cui chiede, già da tempo, di fare un passo indietro.

(dbr)

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