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Giovedì, 28 Marzo 2024
Amministrative 2020

Amministrative, urne aperte: 51.912 elettori chiamati a scegliere fra Firetto e Micciché

Si potrà votare fino alle 22 di oggi e dalle 7 alle 14 di domani. Al primo turno sono stati in 32.699 a recarsi ai seggi elettorali

Da stamattina alle 7 sono aperte le urne: entro domani sera sapremo se Agrigento avrà un nuovo sindaco o confermerà l'uscente.

Al ballottaggio, come noto, andranno Franco Micciché, che al primo turno ha incassato il 36.68% delle preferenze e Lillo Firetto, che si è fermato al 27.95%. Diversi, nel primo caso, gli schieramenti a sostegno del candidato rispetto alle elezioni del 18 e 19 ottobre: il medico ha scelto di seguire la strada degli apparentamenti, siglando un accordo con Forza Italia e Diventerà Bellissima ma portando a casa complessivamente l'apporto di tutto il centrodestra (Lega e Fratelli d’Italia inclusi), che si aggiunge alle liste civiche che l'hanno appoggiato al primo turno, cioè Cambiamo Rotta, Uniti per la città e Facciamo Squadra, cui si aggiunge il movimento Vox Italia (che è comunque rimasto sotto il 5%).

Ad oggi questo schieramento ha - con o senza la vittoria di Miccichè - la maggioranza in aula "Sollano" e ha soprattutto blindato il premio di maggioranza.

Firetto, alla fine, non ha siglato alcun apparentamento, e ha accanto le stesse liste del primo turno, Andiamo Avanti, Buongiorno Agrigento, Agrigento Futura, Agrigento Sostenibile e Agrigento Rinasce, oltre alle liste Onda e Noi del deputato regionale Carmelo Pullara (nel dettaglio Noi, Agrigento Futura, Agrigento Sostenibile non hanno superato lo sbarramento).

Le urne saranno aperte fino alle 22 di oggi 18 e dalle 7 alle 14 di lunedì 19.

Per votare servono tessera elettorale, documento di riconoscimento e, ovviamente, la mascherina. Sono ovviamente ammessi al voto anche coloro che non hanno votato al primo turno. Sulla scheda sono presenti i nomi dei due candidati sindaco: l’elettore deve semplicemente barrare su uno di essi. Non sono previste preferenze né esiste ovviamente possibilità di voto disgiunto: si tratta di semplici preferenze “secche”.

Lo spoglio inizierà subito la chiusura dei seggi dopo per concludersi - salvo ritardi clamorosi - nel tardo pomeriggio di lunedì. Al primo turno le difficoltà erano state ragguardevoli soprattutto per alcune sezioni, tanto che è stato necessario attendere diversi giorni prima che dalla commissione elettorale arrivassero i dati definitivi.

Sono chiamati alle urne 51.912 cittadini, secondo i dati del Comune. Al primo turno avevano votato in 32.699. Per questo ballottaggio – come per tutti gli altri precedenti, in realtà – la grande variabile del voto è e rimane l’astensionismo: nel 2012, quando a confrontarsi furono Marco Zambuto e Totò Pennica al voto andò poco più della metà degli elettori, quasi il 20% in meno del primo turno. Se questo rimarrà il trend, considerato che al primo turno di queste amministrative la percentuale dei votanti era già in calo rispetto al passato, a decidere il nuovo sindaco potrebbe essere una percentuale non particolarmente vasta di agrigentini. Chi ne verrebbe avvantaggiato è tutto da capire: i supporters di entrambi i candidati, a bocce ferme, ipotizzano che i propri “campioni” possano ottenere particolare spinta da una maggior presenza di elettori alle urne.

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