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Venerdì, 19 Aprile 2024
Verso le urne

Elezioni regionali, Cateno De Luca lancia la sua sfida: “I bilanci della Sicilia sono falsi e non temo smentita”

Il candidato alla presidenza della Regione ha concluso la sua giornata ad Agrigento per riprendere da Sciacca. Il tema dei bilanci e la necessità di avviare “un'operazione verità” al centro del comizio in piazza Cavour

Cateno De Luca lancia la sua sfida dal palco di piazza Cavour: “I bilanci della Sicilia sono falsi. Non temo smentita». Il leader di “Sud chiama Nord”, candidato alla presidenza della Regione siciliana,

 impegnato nel tour elettorale, ha concluso la sua giornata ieri, sabato 3 settembre, ad Agrigento per riprendere oggi da Sciacca. Il tema dei bilanci e la necessità di avviare “un'operazione verità” al centro del comizio in piazza Cavour.

“Il nostro terzo comandamento programmatico - ha spiegato Cateno De Luca - prevede una ‘Sicilia con le carte in regola’ come diceva Piersanti Mattarella. Perché al momento l’amministrazione regionale fa acqua da tutte le parti a cominciare dai bilanci non approvati per tempo. Una condizione che rimanda al continuo ricorso alle procedure di emergenza per assolvere a quelli che sono e che dovrebbero essere gli strumenti ordinari di una buona gestione finanziaria dell’Isola. Noi vogliamo mettere fine a questa gestione farlocca dei conti della regione e dare stabilità al popolo dei precari. I Comuni sono costantemente in difficoltà perché la Regione continua a saccheggiare il fondo a loro destinato. Diciamo basta a tutto questo”.

Botta e risposta De Luca-Cracolici: "Chieda scusa a Schifani e Cuffaro", "Si sta preparando all'inciucio"

La campagna elettorale delle Regionali s'infiamma su possibili o presunti accordi elettorali. Al centro del dibattito le dichiarazioni del leader di Sicilia Vera Cateno De Luca, che prende di mira la campagna social lanciata dal deputato palermitano del Pd, Antonello Cracolici, nella quale si fa un accostamento tra la vicenda che vide protagonista l'ex governatore Totò Cuffaro e l'attuale candidato alla presidenza della Regione del centrodestra Renato Schifani, anche lui coinvolto in un delicato processo come quello sul sistema Montante.

"Dal tenore delle dichiarazioni a difesa di Schifani, mi pare evidente che De Luca stia già preparando un inciucio per il dopo-elezioni", dice il parlamentare del Pd all'Assemblea regionale siciliana. "L'ho detto e lo ribadisco - aggiunge Cracolici - auguro a Schifani di chiarire la sua posizione ma il punto non è 'giudiziario', è politico: la Sicilia non può permettersi di avere di nuovo un presidente che vive in un limbo in attesa della sentenza. Ma è inutile spiegarlo a De Luca, per lui la politica non è una cosa seria: sa solo insultare e fare volgari show che mortificano la nostra isola".

Sulla questione Cracolici aveva già lanciato l’allarme: "Con Schifani la Sicilia rischia di rivivere lo stesso incubo che ha vissuto con Cuffaro tra la sua ricandidatura del 2006 e la decadenza nel 2008 - è l’avvertimento - Cosi come Cuffaro quando si è ricandidato nel 2006 anche Schifani è imputato in un delicato processo. Al di là di una sua eventuale condanna, che non gli auguro, la Sicilia non può permettersi di avere un presidente che vive in un limbo giudiziario, in attesa di una sentenza dalla quale potrebbe dipendere la sua permanenza in carica e quella dell'intero parlamento siciliano".

In difesa di Schifani si era già schierato l’avvocato Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, ma è sceso in campo anche l’ex sindaco di Messina candidato alla presidenza che sui temi della “giustizia preventiva” in politica si è già detto "stufo della doppia morale del centrosinistra" anche alla luce delle sue esperienze personali con la giustizia.

“Piuttosto che ringraziarmi per avergli dato un momento di notorietà Antonello Cracolici, mister 2 milioni e mezzo di euro di indennità per i suoi 25 anni in Parlamento, mi accusa di rubargli il mestiere attribuendomi un eventuale inciucio post elezioni con il centro destra - è la replica di De Luca -. E' notorio che Antonello Cracolici è sempre stato parlamentare di finta opposizione che si è sempre saputo 'vendere' i suoi voti in Parlamento in soccorso delle maggioranze di tutti i colori politici. Ancora aspetto le sue scuse dopo la mia seconda assoluzione con la formula 'perché il fatto non sussiste', nonostante proprio lui avesse avviato un'azione di mascariamento… quella che la sua doppia morale riserva agli avversari politici. Accostare Schifani a Totò Cuffaro, con due immagini, in un apposito manifesto elettorale significa augurare all'imputato Schifani, nel processo mafia politica che ruota attorno a Montante, di essere condannato come già accaduto per fatti di mafia a Cuffaro. La mia onestà intellettuale mi porta ad esprimere solidarietà a Cuffaro e Schifani per questo ulteriore mascariamento, figlio di un retaggio culturale mafioso. E invito Cracolici a chiedere scusa ai diretti interessati e a ritirare questa indegna campagna di promozione della sua imbecillità politica". 

(Fonte Today.it)

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