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Crisi nel settore del melone Cantalupo, Iacono (Pd) presenta interrogazione: “Il Governo protegga gli agricoltori”

Un melone Cantalupo costa ai produttori 80 centesimi al chilo ma viene venduto a soli 20 all'ingrosso nonostante poi il prezzo cresca fino a 3.20 per il consumatore finale

La deputata del Pd Giovanna Iacono scrive al Ministero dell’Agricoltura e chiede interventi per contrastare la crisi del melone Cantalupo a Licata e Palma di Montechiaro. Un singolo frutto costa ai produttori 80 centesimi al chilo ma viene venduto a soli 20 all'ingrosso nonostante poi il prezzo cresca fino a 3,20 per il consumatore finale

La parlamentare ha presentato un’interrogazione nella quale fa presente come oggi il comprensorio di Licata e Palma di Montechiaro stia vivendo al momento una fase di particolare crisi proprio nella commercializzazione di questa vera eccellenza. 

“Nonostante venga poi venduto al dettaglio a tre euro e venti – dice Iacono - perdendo sessanta centesimi per ogni chilo di frutto. È abbastanza evidente che si crea una situazione insostenibile per i produttori.  Il paradosso è che i prezzi così alti nei supermercati allontanano la clientela che dirotta le proprie scelte su altri prodotti più economici. Per questo ho chiesto di comprendere se il Governo è a conoscenza di questa crisi e se non ritenga opportuno convocare una riunione con i produttori e la rete della grande distribuzione al fine di verificare le ragioni di questa così ampia differenza di costo tra ciò che viene pagato ai produttori e quello di vendita nei supermercati e porre rimedio ad un fenomeno speculativo che penalizza questo comparto di qualità che opera in Sicilia”.

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