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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Crisi al Comune, il consigliere Carlisi: "C'è una soluzione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Le casse comunali piangono, è cosa nota. Si sta facendo di tutto per evitare assurde perdite e riscattare le somme dovute?

Poco si fa per la lotta all’evasione e si fa cassa con errori nelle bollette, magari poi contestate. Tra multe e fette di prosciutto sugli occhi c’è anche un’altra opportunità per rimpinzare le casse comunali:

L’amministrazione aveva fatto approvare in Consiglio comunale, a fine 2016, un piano delle alienazioni immobiliari che contiene tantissime grandi e piccole superfici PEEP, in diverse aree della città. Le aree PEEP danno un diritto di superficie a chi realizza delle costruzioni (in edilizia agevolata), un privato o una cooperativa, che acquisisce la concessione pluriennale del bene, ma deve riscattarne la proprietà altrimenti, al termine della concessione, il bene ritorna nel patrimonio comunale.

Tale riscatto diventa, dunque, un’operazione da fare se si vuole vendere più facilmente la propria casa o passare la proprietà ai propri eredi.

Il diritto di superficie diventa diritto di proprietà pagando a mq quanto calcolato dagli uffici comunali attraverso cifre stabilite dalla Commissione Valutazione Beni abbattute, fino anche al 50%, e diminuite dei costi, aggiornati ai valori odierni, delle opere di urbanizzazione realizzate da privati o cooperative.

Inoltre la cifra da dare al Comune potrebbe anche essere dilazionata e gli uffici potrebbero organizzarsi per rendere il passaggio di proprietà più facile e meno oneroso per chi vuole diventare proprietario. Finora soltanto un cittadino pioniere ha chiesto di riscattare il suo diritto di proprietà e ha pagato 3600 € per 590 mq.

I prezzi, dunque, per questa prima prova, sembrerebbero non eccessivi per eventuali cittadini interessati ad avere il diritto di proprietà sull’immobile e non trasferire, dopo il periodo concordato, la propria casa al comune. Sarebbe il caso di creare delle simulazioni sui costi finali e di dare indicazioni su come diventare “proprietari” dei propri immobili.

Si salvaguarderebbero sia gli interessi dei cittadini che del comune, lasciando ad ogni famiglia la valutazione soggettiva sull’effettuare o meno tale operazione, in relazione alla propria condizione economica.

La vendita di queste aree potrebbe portare un pò di respiro alle casse comunali. Ci si sarebbe dovuti muovere prima, dopo aver proposto tale opportunità, nel 2016, Avrebbero dovuto lavorare per ottenere qualche risultato. L'amministrazione anche adesso, però, non sembra intenzionata a pubblicizzare l'iniziativa... non sia mai che entri qualche soldino!?

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