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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Consiglio comunale, Gibilaro attacca Firetto

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Finalmente il legislatore ha partorito un'ottima norma, quella dell'art.5, comma 1 della legge regionale 11 agosto 2016 n. 17 recante “Disposizioni in materia di elezione del sindaco e del consiglio comunali e di cessazione degli organi comunali. Modifica di norme in materia di organi di revisione economico – finanziaria degli enti locali e di status degli amministratori”,esordisce così il consigliere Gibilaro.

Detta legge ha, infatti,introdotto una modifica dell’art. 11 della L. r. 35/97, in base alla quale “la cessazione del consiglio comunale per qualunque altra causa comporta la decadenza del sindaco e della rispettiva giunta e la nomina di un commissario”.Secondo la nuova norma, infatti, se il bilancio comunale non verrà approvato secondo i termini stabiliti dalla legge, ad andare a casa non saranno solamente i consiglieri comunali in carica, bensì anche il sindaco e la giunta della città.

E' impensabile che il Bilancio di Previsione del 2015 è stato portato in aula il 28 dicembre. E' inconcepibile che per l'anno finanziario 2016, ancor oggi,non si hanno notizie del relativo bilancio di previsione da parte dell' Amministrazione pro tempore. L'ormai consolidata consuetudine della mancata approvazione del bilancio secondo i termini stabiliti dalla legge,”spoglia” del tutto il ruolo del consiglio comunale,in quanto l'autorizzazione preventiva delle spese che, l'Assise concede all'esecutivo cui spetta il compito di dare esecuzione al bilancio avviene alla fine dell'anno finanziario, venendo meno anche la funzione di controllo politico.

Considerato che ad oggi il Consiglio Comunale di Agrigento non è stato messo nelle condizioni di svolgere la funzione di controllo politico e di controllo finanziario,ben venga la norma secondo cui se il bilancio comunale non verrà approvato secondo i termini stabiliti dalla legge, ad andare a casa non saranno solamente i consiglieri comunali in carica, bensì anche il sindaco e la giunta.

Più volte - continua Gibilaro - ho sollecitato l'amministrazione del cambiamento e della rinascita ha predisporre con urgenza il bilancio di previsione per la Città di Agrigento,ove possa scaturire un dibattito idoneo a stabilire un confronto di carattere generale sulle prospettive e scelte politiche della Città, consentendo ai consiglieri comunali di esercitare in primis, la funzione di controllo politico, considerato che l’approvazione del bilancio da parte del Consiglio Comunale costituisce un’autorizzazione data dai rappresentanti dei cittadini al Governo Firetto e in secundis, la funzione di controllo finanziario, considerato che mediante tale documento si controlla che il denaro pubblico sia effettivamente speso per le attività previste e nell’ambito degli stanziamenti autorizzati dal bilancio.

Ancor oggi nulla. Considerati i risultati ottenuti dall'Amministrazione, a mio avviso i tempi sono maturi, per attuare il “rimpatrio” del primo cittadino di Agrigento Firetto a Porto Empedocle.Pertanto, attraverso i media locali rinnoviamo al Sindaco l'invito ad attuare meno passerelle e più atti istituzionali,la cui inottemperanza oggi viene finalmente sanzionata dal Legislatore.

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