Lo spettro del commissariamento su Agrigento, Firetto: "Solita manfrina della Regione"
Il primo cittadino la decisione del governo regionale di inviare i commissari in circa 300 Comuni dell'Isola, "colpevoli" di non aver approvato i bilanci
Lo spettro del commissariamento mette paura al sindaco Lillo Firetto. Il primo cittadino di Agrigento è intervenuto sul Giornale di Sicilia, commentando la decisione della Regione Siciliana di inviare i commissari in circa 300 Comuni dell'Isola, "colpevoli" di non aver approvato i bilanci.
Firetto non le manda a dire al governo regionale, "che da alcuni anni - afferma sul quotidiano - inscena la solita manfrina, nominando commissari per pulirsi la coscienza, mettendo così ancor più in difficoltà i Comuni che oramai, per far quadrare i conti e sopravvivere, possono contare quasi esclusivamente sulla finanza derivata". Il punto - secondo il sindaco di Agrigento - è che gli amministratori locali "non hanno certezza sull'entità dei trasferimenti regionali e non sono dunque nelle condizioni di approvare i bilanci previsionali".
Il primo cittadino non nasconde che Agrigento è sull'orlo del dissesto, con un debito che ammonta a circa 40 milioni di euro: "34 li abbiamo certificati appena inseditati - prosegue Firetto - il resto è stato registrato negli ultimi tre anni, risultato di debiti fuori bilancio del passato. Il documento finanziario relativo all'anno scorso - spiega ancora il sindaco - sarà varato con ogni probabilità entro la fine dell'estate, ma per il bilancio previsionale, vista l'assenza di certezza dei trasferimenti regionali, troveremo le difficoltà di tanti altri Comuni siciliani".