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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Caro voli, Decio Terrana al presidente Mattarella: "Non vogliamo più restare isolati"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Caro Presidente, vogliamo rivolgerci direttamente a Sua Eccellenza a causa del silenzio e dell’indifferenza che continuiamo a ricevere dagli organi di Governo. Abbiamo già inoltrato una nota ufficiale sul “Caro Voli” al Governo ed agli organi competenti più di un mese fa, il 22 Settembre; tale nota faceva altresì seguito alle nostre segnalazioni del 3 Agosto sullo stato di emergenza che la Sicilia sta vivendo soprattutto sulle condizioni dei trasporti e delle infrastrutture viarie sul territorio.

Non abbiamo ricevuto alcuna risposta, nessun cenno, ricevendo solo indifferenza. Per cui ci siam voluti rivolgere direttamente al nostro Capo di Stato ed al nostro stesso Conterraneo, che da Siciliano può ben conoscere le difficoltà che siamo costretti ad affrontare ogni qual volta si decida di intraprendere un viaggio, che sia di piacere, di lavoro o, ahimè, per esigenze di cure mediche in strutture ospedaliere più blasonate. Ogni Siciliano si ritrova a lottare ogni giorno contro difficoltà di ogni genere; l’ormai consolidata crisi economica che vessa le nostre famiglie, l’emigrazione dei nostri Giovani e delle nostre Competenze, lo svuotamento dei nostri Paesi, le difficoltà viarie sulle strade interne dell’Isola e tutte le dilaganti difficoltà economico-sociali che sono ormai di dominio pubblico.

L’assenza dello Stato, qui in Sicilia, è percepita molto più che in altri territori; non ci sentiamo rappresentati adeguatamente, non ci siamo sentiti sostenuti da alcuna proposta di legge e da nessuno dei Governi che si è succeduto negli anni. Da anni ormai non percepiamo alcuna attività che realmente voglia intervenire sul tessuto economico-sociale della nostra amata terra.

Le proposte che vengono avanzate da ogni Governo sono ormai lontane dal nostro territorio; e questo rafforza la conseguente riluttanza dei siciliani verso chi li rappresenta a Roma. Perché abbiamo sempre più bisogno di interventi diretti, dedicati al nostro territorio. Ciò che può andar bene per le Regioni del Nord, dove c’è già un tessuto economico-sociale ben consolidato, non si riesce ad adattare al nostro territorio, dove ogni cosa è ormai da ricostruire. Il Reddito di Cittadinanza, ad esempio, ne è un esempio. Al di là della personale riluttanza verso i “sussidi di Stato”, ritengo che magari esso può funzionare laddove ci sia già un tessuto definito e continua offerta di lavoro; non ha alcun senso invece distribuire ulteriore sussidio laddove servono investimenti strutturali e sul costo del lavoro per favorire lo sviluppo delle PMI, che sono e resteranno sempre la base dell’Economia Italiana.

Ed in tutto ciò, ci troviamo anche con l’impossibilità economica di affrontare i viaggi in aereo, “l’ultima spiaggia” rimasta ai siciliani per un più rapido spostamento. Non è possibile, ad esempio, che per recarsi a Roma si debbano spendere almeno 500€, la metà di uno stipendio di un italiano medio, quando invece nei territori del Nord Italia ci si può muovere più rapidamente e con diverse soluzioni viarie, la ferrovia e l’alta velocità su tutti, che favorisce maggiore concorrenza e prezzi accessibili a tutti.

La continuità territoriale non è assolutamente rispettata; se è vero che lo Stato ha fornito per anni “assistenza” alle Società dei Traghetti per mantenere bassi i prezzi sul trasporto marittimo, che poi così popolari non sono affatto, è anche vero che avendo solo fatto “promesse” sullo sviluppo delle infrastrutture al Sud, lo Stato ci ha totalmente isolato dal resto della Penisola. E’ sempre stato facile “girare” il discorso, per tutti, sulle difficoltà di trasporto interne dell’Isola; ma non prendiamoci in giro: sappiamo benissimo, tutti, che fino a quando non verrà realizzata l’infrastruttura principale, ovvero il collegamento diretto tra Messina e Reggio Calabria (con qualsiasi soluzione d’ingegneria utilizzabile), non verrà mai rafforzato il trasporto su ferro, l’alta velocità, ed altre soluzioni viarie che sono ordinarie, invece, per tutti gli altri Cittadini Italiani.

   Noi ci sentiamo esclusi. E poiché l’unico trasporto rapido che ci resta è quello Aereo, chiediamo che quantomeno resti accessibile a tutti, con soluzioni rapide del Governo affinché le compagnie aeree facilitino ed incrementino il traffico aereo da e per l’Isola con prezzi accessibili a tutti.   Non è possibile rinunciare a curarsi per gli alti costi degli spostamenti.

   Non è possibile che un imprenditore debba rinunciare ad eventi o ad occasioni d’investimento perché non ha potuto prenotare i voli mesi prima.   Non è possibile che qualunque siciliano debba rinunciare a spostarsi dove vuole e quando vuole per motivi economici.   Vogliamo anche presentare una proposta: esiste una Compagnia di Stato, Alitalia, che ci aiuti e ci fornisca soluzioni di continuità territoriale.

   Utilizzando tariffe fisse, sempre, per le rotte più importanti. Ad esempio, per le rotte Catania/Palermo – Roma o Catania/Palermo – Milano si fissi un prezzo del biglietto sempre uguale, che venga prenotato mesi prima o lo stesso giorno. 50€ sarebbe un prezzo adeguato. Crediamo che 100€ per un viaggio A/R per Roma sia già più che oneroso per un cittadino siciliano, per cui possiamo già considerare “giusta” questa cifra per la nostra proposta.   Chiediamo il Suo intervento, Presidente. Chiediamo di essere ascoltati da chi per tanti anni continua a non farlo, o peggio fa finta di farlo.

   Non è nostra consuetudine scendere in piazza per manifestare, non fa parte della nostra coscienza politica. Ma se anche questa ultima nostra richiesta resterà inascoltata, ancora una volta nell’indifferenza di Roma, allora ci troveremo costretti a ricorrere a manifestazioni di piazza, presso gli aeroporti e presso le stesse istituzioni, per farci ascoltare.

Non vogliamo più restare isolati. Non vogliamo più restare nell’indifferenza.

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