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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Caos rifiuti, Nuccia Palermo: "Musumeci ci liberi dalla spazzatura"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

In tema di cattiva gestione dei rifiuti, se si vuole rendere un buon servizio alla giustizia e alla verità, non ci si può accontentare di individuare UN colpevole qualunque ma ci si deve sforzare di trovare IL colpevole reale. Chi non si produce in questo sforzo non fa il bene di nessuno e conduce solamente un’abbietta caccia alle streghe sul modello dell’inquisizione spagnola.

Capisco che la consigliera Carlisi, con il suo modo di fare "opposizione" coi paraocchi, quando vede l'Amministrazione comunale vede i diavoli, ma il punto di vista della Carlisi è ben lontano dall'essere la realtà laddove attribuisce la responsabilità dei disagi sui recenti disservizi per la raccolta differenziata, all'Amministrazione comunale e non alla Regione Sicilia. Ma siamo abituati al “metodo Carlisi” che incolperebbe l’amministrazione anche se piove dopo che ha lavato la macchina e, nel frattempo, si guarda bene dall’affrontare il vero nocciolo dei problemi che, in questo caso, è il seguente:

Il sistema siciliano dei rifiuti è in tilt. Da tempo si attendono sia l'ampliamento e l'adeguamento delle discariche (che essendo per l'80% in mano ai privati pare invero un obiettivo irrealistico) sia, soprattutto, il passaggio di gestione della materia dei rifiuti nelle mani dei Comuni tramite magari aziende consortili.

Erano questi, in sostanza, i contenuti della promessa (elettoralistica) di una doppia riforma verso cui si era impegnato Musumeci ma che non ha mai visto la luce.

Forse, però, girano troppi interessi e troppo denaro intorno al pattume e, così, le tanto decantate riforme giacciono placide nei meandri delle commissioni parlamentari producendo un increscioso effetto: le discariche vengono chiuse e i comuni, Agrigento compresa, sono costretti a sperperare i denari risparmiati in virtù dell'attuazione della raccolta differenziata per coprire i costi maggiori derivanti dalla necessità di conferire i rifiuti in impianti situati anche a migliaia di chilometri di distanza.

Dopo due anni di parole e di promesse da parte del Presidente Musumeci, forse, la sbandierata riforma della gestione dei rifiuti può tranquillamente archiviarsi nella sezione “utopia”.

Fortunatamente, tra chi promette e non mantiene e chi "sbraita" e non conclude, c'è chi lavora realmente. Così, poche ore fa, a supplire l'inefficienza regionale è stato proprio, per il mal di pancia di qualcuno, il sindaco Firetto che con disposizione ha autorizzato Iseda, Sea e Seap, in via provvisoria, alla raccolta della frazione umida non prelevata durante la giornata di ieri insieme al secco residuo in calendario oggi sul territorio agrigentino.

Ovviamente è una forzatura data dall'emergenza sanitaria e non rappresenta una soluzione definitiva essendo la risoluzione di tale criticità totalmente nelle mani della Regione.

Voglio essere ottimista pensando al fatto che Musumeci, accogliendo la Lega in Giunta, ha dimostrato competenza nel campo della raccolta indifferenziata. Chissà che da questa esperienza non acquisisca le adeguate nozioni per risolvere l'annoso problema in esame.

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