Alcuni beni di Leonardo Sciascia donati alla Fondazione, il sindaco Maniglia: “Merito del nuovo consiglio di amministrazione“
Finalmente dopo più di 30 anni dalla morte dello scrittore Leonardo Sciascia, i beni lasciati in eredità alla sua Fondazione sono stati formalmente acquisiti con Atto Pubblico. Il merito di questo ambito traguardo lo si deve a tutti i componenti del nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione Sciascia con il presidente e sindaco della città Vincenzo Maniglia ma soprattutto alle figlie dello scrittore che hanno voluto, con questo gesto, onorare la volontà del padre.
Dispiace leggere sui posti della pagina Facebook della Fondazione Sciascia commenti superficiali e non veritieri. I commentatori, alcuni dei quali ex sindaci, assessori e consiglieri comunali, hanno voluto, non si sa per quale motivo, sminuire l’evento della donazione che invece costituisce un importante e significativo gesto che conclude e archivia definitivamente le passate incomprensioni e contrasti consumatisi all’interno dei precedenti Consigli di Amministrazione consegnando finalmente alla città di Racalmuto, alla Fondazione Sciascia un inestimabile patrimonio culturale, storico e letterario.
E’ utile ricordare a quanti hanno sottovalutato il problema che una donazione, peraltro non esplicativa e puntuale dei beni donati, non poteva essere legittimata da un atto Consiliare o da una delibera di Giunta, men che meno dalla sola volontà e dalla generosità espressa dallo scrittore se non successivamente completata da adempimenti legali.
La norma in Italia infatti prevede che “La donazione può essere perfezionata con il consenso del donante e con l'accettazione del donatario, formalizzata con un atto pubblico redatto dal notaio, in presenza di due testimoni.. L’iter di donazione del patrimonio, da anni pienamente fruibile, che comprende una raccolta di ritratti di scrittori, le edizioni e le traduzioni dei libri di Leonardo Sciascia insieme alle lettere dallo stesso ricevute in circa mezzo secolo di attività letteraria, recentemente catalogati, si è finalmente concluso in data 21 dicembre con l’Atto redatto dalla dottoressa Guenda La Rosa, notaio in Palermo - assistita dai testimoni ed alla presenza delle figlie dello scrittore, donanti e dal presidente della fondazione Leonardo Sciascia, donatario.