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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Green pass anche per i deputati dell'Ars, Tancredi: "Se non mi fanno entrare, chiamo la polizia"

Il capogruppo di Attiva Sicilia, già finito in una bufera mediatica per aver paragonato la certificazione verde al tatuaggio degli ebrei nei campi di concentramento, annuncia battaglia contro la circolare del segretario generale del parlamento regionale. Perplessità anche da Fratelli d'Italia e Lega

Obbligo di green pass anche per i deputati dell’Assemblea regionale siciliana. Una circolare del segretario generale Fabrizio Scimè, infatti, adeguandosi alla norma nazionale, obbliga all’esibizione del certificato verde “chiunque entri a palazzo dei Normanni”: turisti, dipendenti e parlamentari regionali, appunto. E se per la maggior parte dei gruppi, questa regola non è un problema per altri è invece una decisione inaccettabile. Tanto che c’è anche chi annuncia proteste plateali. “Se qualcuno si permetterà di chiedermi di esibire il green pass per accedere al palazzo dove svolgo la mia funzione di parlamentare eletto dal popolo in base a norme costituzionali e allo Statuto speciale della Sicilia, non esiterò a chiamare la polizia”, annuncia Sergio Tancredi, presidente di Attiva Sicilia, gruppo nato da una costola del Movimento 5 Stelle che oggi fa parte della maggioranza che sostiene il presidente della Regione Nello Musumeci.

Toccherà alle guardie giurate che effettuano il servizio di controllo all'ingresso del Palazzo occuparsi della verifica del pass per i dipendenti e i deputati. Al contempo sarà individuato un funzionario parlamentare che sovrintenderà le operazioni e comunicherà il negato accesso in caso di anomalia nel documento. E se si tratterà di un deputato, oltre al mancato accesso, scatterà la segnalazione al collegio dei questori e alla presidenza.

“Io non sono un dipendente del segretario dell’Ars e non si può impedire a un eletto di esperire la sua funzione. Faccio parte della maggioranza, che succede se non passa una norma perché non mi consentono di entrare in Parlamento?”, prosegue il deputato, che già era finito in una tempesta mediatica per aver paragonato il green pass al tatuaggio degli ebrei deportati nei campi di concentramento. A Tancredi, in qualità di capogruppo, spetterebbe anche il compito di accertarsi che tutti i deputati e i collaboratori del gruppo Attiva Sicilia siano in regola. “Tutto il mio gruppo la pensa come me, bisogna rispettare la gerarchia delle leggi, ma porterò avanti questa battaglia anche da solo”, conclude, riferendo, tra l’altro, che sono “molti i dipendenti dell’Ars che si sono rivolti a lui perché manifestano grande preoccupazione per queste imposizioni”. È più cauta, però, la collega di gruppo e vice presidente dell’Ars, Angela Foti: “Dobbiamo temporaneamente adeguarci, anche se non condividiamo il livello di protezione contro i contagi di questa regola”.

In questo senso, sempre dalla maggioranza, anche la presidente di Fratelli d’Italia, Elvira Amata, contesta almeno in parte la decisione di Scimè: “Abbiamo tutti il green pass, però ritengo che sarebbe stato più utile affidarsi anche ai temponi. La certificazione verde da vaccino non ti dà la certezza della negatività al virus”. “Ci adeguiamo e rispettiamo la norma - dice Antonio Catalfamo, capogruppo della Lega a palazzo dei Normanni - ma anche noi abbiamo delle perplessità sulla efficacia della regola a tutela dalla salute”.

“Non ci poniamo nemmeno il problema”, è il commento di Alessandro Aricò, capogruppo del movimento che fa capo a Nello Musumeci, Diventerà Bellissima. “Si sarebbe dovuto procedere in questo modo già molto tempo fa, ma meglio tardi che mai”, sostiene addirittura Eleonora Lo Curto, presidente dell’Udc. E per gli autonomisti, Totò Lentini, dice: “Abbiamo tutti il green pass, deputati e lavoratori del gruppo. E chi non ce l’ha si premurerà di fare il tampone ogni 48 o 72 ore”.

Tutti d’accordo con la regola del green pass anche i deputati del gruppo Misto e del gruppo Sicilia futura-Italia Viva. “La nostra battaglia è per il rispetto della legge”, afferma il capogruppo Nicola D’Agostino. “Anche noi siamo completamente a favore del green pass”, dice Roberta Schillaci, deputata del Movimento 5 stelle. E dal Pd vanno anche oltre: “Noi siamo sì vax, sì pass, sì per tutto quello che ha a che fare con la difesa della salute dei cittadini”, è la posizione espressa da Giuseppe Lupo, capogruppo dei dem.

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