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Armao: "Nessuna assunzione nelle società partecipate"

Il chiarimento dell'assessore regionale che annuncia l'avvio di un monitoraggio sull'operato di...

"L'articolo 20 della legge regionale 11 del 2010 ha imposto il divieto di assunzione di personale nelle società partecipate della Regione siciliana. Non ci risulta che tale divieto sia stato violato, a eccezione dei casi in cui talune società hanno dato esecuzione a sentenze che hanno imposto il reintegro dei lavoratori ricorrenti". Così commenta l'assessore regionale per l'Economia, Gaetano Armao, quanto affermato oggi "in modo a dir poco inesatto e approssimativo" dai sindacati Cobas-Codir, su presunte assunzioni nelle società regionali partecipate.

Armao ha aggiunto che tale divieto è stato per altro ribadito dal decreto assessoriale numero 1720 del 28/9/2011, "che ha ridotto le società partecipate da 34 a 14 e ha contestualmente emanato precise direttive per una gestione societaria improntata ai principi di trasparenza, efficienza ed economicità". Sempre in tal senso, la circolare numero 9 del 12/10/2011 ha disposto che l'eventuale ricorso a consulenze esterne da parte delle società sia sottoposto al preventivo controllo dell'assessorato regionale dell'Economia, per il corretto uso del denaro pubblico e del perseguimento delle finalità pubbliche istituzionali.

"Da tempo - ha spiegato l'assessore - è stato avviato un attento monitoraggio sull'operato di tali società. Quanto poi alle collaborazioni a vario titolo (a progetto, di consulenza, ecc.) che, ai sensi della normativa vigente, non costituiscono assunzioni di personale, l'amministrazione regionale ha emanato precise direttive tendenti a limitarne l'utilizzo, anche ai fini del rispetto del patto di stabilità regionale".

L'assessore ha anche precisato che i nominativi dei consulenti con i relativi curricula, l'oggetto dell'incarico e il relativo compenso, per espressa previsione di legge (articolo 22, della legge regionale 11 del 2010), sono pubblicati nei siti web delle stesse società stipulanti. Con il decreto di riordino sono stati, inoltre, introdotti precisi limiti ai compensi dei dirigenti di tali società.

"Il riordino delle società partecipate - ha detto l'assessore - ha inteso estendere e indicare precisi limiti all'attività delle stesse società, a partire dalle assunzioni il cui divieto, che risale al 2008, è stato reiterato in sede legislativa e amministrativa. Se qualche amministratore ha violato tale divieto ne risponderà personalmente essendo, comunque, nullo il rapporto di lavoro per violazione della norma imperativa. Piuttosto che divulgare notizie false - ha concluso l'assessore - ci aspettiamo da alcuni esponenti sindacali silenziosi un sostegno al Governo regionale quando esso rimanda al mittente, come nel caso dei dati diffusi dalla Copaff (Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale) quantificazioni sul personale regionale che puntano solo a screditare la Sicilia e i suoi dipendenti pubblici".

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