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Alfano a "Porta a Porta": "Rinuncio al seggio sicuro, 'poltronismo'? Accusa ingiusta"

Il ministro degli Affari Esteri: "Dimostrerò che si può fare politica anche fuori dal palazzo e che c'è una vita fuori dal palazzo e che in quella vita c'è anche la mia e io me ne riprendo un pezzo"

Da Bruxelles, dove il ministro degli Esteri Angelino Alfano si è detto contrario alla scelta degli Usa di spostare l'ambasciata a Gerusalemme, a "Porta a Porta". E ai microfoni della trasmissione di Bruno Vespa ha annunciato che non si ricandiderà. 

Il ministro Alfano non si ricandiderà 

"Io non starò seduto sui banchi del prossimo Parlamento perché ho scelto di non ricandidarmi alle prossime elezioni. Questa è la mia decisione. Ho scelto di non ricandidarmi - ha annunciato Alfano, mentre Bruno Vespa parlava di 'scoop' - perché ritengo che ci siano dei momenti in cui servano dei gesti e io voglio compiere un gesto per dimostrare che tutto quello che io, e i tanti amici che mi hanno seguito in questi anni, ho fatto e abbiamo fatto è stato solo dettato da una sincera e fortissima convinzione a favore dell'Italia e motivata da una responsabilità nel momento in cui l'Italia rischiava di andare giù per un precipizio". 

Vespa ha rivolto dunque una chiara domanda: "Questa è una risposta a chi l'ha accusata di 'poltronismo'?". "Hanno influito in me anche questi attacchi nel senso che sono convinto che siano stati ingiusti. Ho sempre detto che - ha spiegato il ministro degli Affari Esteri - se non ci fossimo stati noi a portare sulle nostre gracili spalle, di un partito del 4,4 per cento alla Europee, la settima potenza del mondo questa potenza non avrebbe conosciuto la crescita, saremmo ancora in recessione e tutto sarebbe andato al peggio possibile. Ho sempre detto questo. Oggi è il momento di dirlo con un gesto e di dirlo con grande chiarezza. Io dal 5 di marzo, se si voterà il 4, la data la stabilisce il presidente della Repubblica, io non sarò né ministro e neanche deputato". 

Alfano è avvocato, dottore di ricerca in Diritto dell'impresa, giornalista da quando aveva 19 anni e presidente della fondazione "De Gasperi". Ha cominciato a fare politica a 25 anni all'assemblea regionale siciliana e poi dal 2001 è stato in Parlamento. Adesso che mestiere farà? Ricordando le sue etichette, il ministro ha dichiarato: "Credo proprio che non mi annoierò!". Resterà comunque presidente di Alternativa popolare. "Non sto annunciando - ha spiegato - che lascio la politica. Farò tutto quello che mi compete per sostenere i miei amici, la mia comunità e tutti coloro che mi hanno seguito, ma non guiderò io perché abbiamo già deciso, a prescindere dalla decisione di non candidarmi, che non guiderò io".

"Dimostrerò che si può fare politica anche fuori dal palazzo - ha aggiunto il ministro - e che c'è una vita fuori dal palazzo e che in quella vita c'è anche la mia vita e io me ne riprendo un pezzo". "Nel momento in cui io rinuncio a candidarmi rinuncio al seggio sicuro, il famoso collegio sicuro, - ha spiegato - perché se io fossi alleato, essendo io il principale alleato di una allenza, il collegio sicuro non me lo avrebbe negato nessuno. Quindi io non rinuncio alla candidatura ma al seggio in Parlamento". 

All'inizio della trasmissione al ministro Alfano erano state rivolte le domande del questionario di Proust: Qual è il tratto principale del suo carattere? "Credo il buon senso". 

Qual è la qualità che apprezza in un uomo? "La forza".

E in una donna? "La dolcezza".

E nei suoi amici? "La sincerità". 

Il suo peggior difetto? "Lo stesso che ho detto come pregio, forse il buon senso".

Chi sono i suoi eroi? "Il più grande di tutti è Giovanni Paolo II, Karol Wojtyła".

Che cosa detesta? "L'arroganza". 

C'è un personaggio nella storia che odia più di tutti? "Sì, Hitler".

Di che cosa si sente in colpa? "Sono tante, ma quelle le dico al confessore".

Lasci scritto il motto della sua vita ... "Non rassegnarsi quando le cose vanno male e non accontentarsi quando le cose vanno bene".

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