rotate-mobile
Sicurezza

Il vetro del parabrezza: temprato o laminato?

Il vetro per parabrezza a seconda delle sue caratteristiche costruttive può assorbire gli urti in maniera differente, preservando l’incolumità dei passeggeri. Vediamo le differenza tra temprato e laminato

Ogni autovettura è dotata di una serie di superfici trasparenti, alcune delle quali hanno un ruolo di rilievo anche per la sicurezza. Si tratta in particolare delle finestrature anteriori e posteriori, ovvero il parabrezza ed il lunotto. Essi assicurano la necessaria visibilità per chi si mette alla guida del veicolo e per questo è bene che siano sempre il più pulite possibile e libere da qualsiasi elemento che possa oscurarne anche solo in minima parte la superficie.
Anche in caso di incidente, le caratteristiche del vetro frontale e di quello posteriore possono rivelarsi particolarmente importanti. Un urto violento od un impatto possono danneggiare, incrinare o infrangere per intero la superficie vetrata, producendo schegge che possono colpire o ferire sia il conducente sia altre persone presenti all’interno dell’abitacolo. Per questo, il vetro per parabrezza possiede delle caratteristiche ben precise, volte a limitare il più possibile danni derivanti dalla frantumazione della superficie vetrata.

Le caratteristiche del vetro per parabrezza auto

Come detto, è fondamentale per gli occupanti dell’abitacolo che il vetro del parabrezza sia resistente agli urti e che in caso di collisione non si frantumi in mille pezzi. Nello specifico, si tratta del vetro temperato e del vetro laminato, due tipi di materiale che vengono ormai utilizzati diffusamente per la realizzazione dei parabrezza delle autovetture, in quanto in grado di assorbire in maniera molto più sicura l’impatto con un corpo esterno.

Le funzioni del vetro parabrezza

Prima di analizzare le caratteristiche dei moderni vetri per parabrezza, vediamo quali sono le principali funzioni della vetratura anteriore di un’autovettura. Anzitutto, va tenuto presente che il parabrezza è un elemento integrante della carrozzeria; per tanto, in quanto tale, ricopre un ruolo di grande rilievo nel determinare il coefficiente aerodinamico dell’intera auto. In aggiunta, assolve anche una funzione protettiva, non solo rispetto all’aria e ad altri agenti esterni (come polvere o smog) ma anche rispetto alla luce solare. Infine, per quanto possa sembrare superfluo, le superfici trasparenti servono ad offrire una buona visibilità al conducente: per questo è importante tenerli puliti, utilizzando i tergicristalli ogni qual volta sia necessario.

Il vetro temprato e quello laminato: caratteristiche e differenze

Le auto di più moderna generazione sono equipaggiate con parabrezza e lunotti realizzati in vetro temperato oppure in vetro laminato, per i motivi già esposti in precedenza.

Vediamo quali sono le caratteristiche distintive di ciascuno. Il vetro si dice “temprato” quando viene ottenuto mediante un processo di produzione chiamato ‘tempratura‘.

Quest’ultima consiste nel sottoporre il vetro ad un trattamento termico ad altissime temperature (circa 700 °) seguito da un raffreddamento istantaneo. Se la tempra ha una distribuzione uniforme, nella lastra di vetro si creano delle tensioni interne che risultano distribuite in maniera omogenea. Di contro, se in fase di tempratura lo sbalzo termico varia, anche il comportamento dinamico della lastra può variare. In tal caso, si parla di lastra temprata differenziata. In concreto, ciò si traduce in una diversa modalità di frammentazione.

Ad ogni modo, anche le aree della lastra temprate per infrangersi in pezzi più grandi, non devono produrre schegge che superino un certo peso, altrimenti le prescrizioni di sicurezza non verrebbero rispettate. In generale, la caratteristica distintiva di un vetro per parabrezza temprato è quella di frammentarsi completamente quando anche un solo punto della superficie della lastra viene sottoposto ad una sollecitazione superiore al limite di resistenza. Per motivi di sicurezza, la lastra viene temprata in modo tale da produrre schegge piccole, leggere e non affilate. Il test per verificare la resistenza e la qualità di un vetro laminato è la cosiddetta ‘prova di frammentazione’. Essa individua tre zone diverse di tempratura, ciascuna della quali si caratterizza per le dimensioni massime dei frammenti prodotti.

Un parabrezza in vetro temprato può presentare anche degli svantaggi, legati alle caratteristiche intrinseche della lastra. Infatti, questo tipo di materiale, in caso di urto, può reggere l’impatto senza frantumarsi ma, contemporaneamente, subire un indebolimento strutturale locale. Ciò significa che, in caso di successiva sollecitazione sufficientemente forte (uno forte stress termico o uno sbalzo dovuto al fondo stradale accidentato), dall’area precedentemente indebolita rischia di innescarsi la rottura del vetro.

Il vetro stratificato o composito, spesso indicato impropriamente come laminato, è invece composto da diversi strati di vetro sottile, intervallati da una lamina intermedia di materiale plastico, il PVB (polivinilbutirrale). In genere, la struttura composita prevede due strati di vetro (spessi circa 3 millimetri) intervallati da uno di PVB molto più sottile (meno di mezzo millimetro). Grazie alla struttura stratificata, anche in caso di urto, il parabrezza laminato è in grado di assorbire l’impatto con un corpo estraneo mantenendo la propria integrità strutturale. La superficie presenta la tipica ‘rottura a ragnatela‘, in cui le incrinature si presentano progressivamente più rade rispetto all’epicentro dell’impatto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il vetro del parabrezza: temprato o laminato?

AgrigentoNotizie è in caricamento