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Differenziata porta a porta, l'opposizione insorge: "Risparmi? Le spese destinate ad aumentare"

Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle punta il dito contro la giunta Firetto

L'avvio della raccolta differenziata porta a porta annunciata dall'amministrazione, continua a suscitare polemiche. A puntare il dito contro la giunta è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Marcella Carlisi, che - in una nota - denuncia l'aumento dei costi per il servizio.

"Si può leggere nero su bianco, sui documenti in albo pretorio, - scrive Carlisi - come la differenziata partirà solo a fine settembre per le utenze commerciali e soltanto a fine ottobre saranno coinvolti i primi quartieri. Le spese lievitano di ben un milione di euro rispetto all'appalto originale. Inoltre si rischia di lasciare sporca la città: questa amministrazione comunale sembra non avere né contezza né controllo sul territorio e prescrive la diminuzione del numero dei netturbini (alcuni dei quali rischiano di perdere il lavoro) sul modello del territorio di Treviso".

"Non si evince chiaramente se nei costi - continua l'esponente del M5S - è compresa la spesa dei contenitori per la differenziata di famiglie e condomini. Sembrerebbe di no, in tal caso la spesa per le famiglie è destinata a salire. Nei costi indicati  ci sono i lavoratori delle isole ecologiche che, pare, il Comune non paghi da circa 4 mesi e una cifra di oltre 200 mila euro dovuta per competenze tecniche di personale interno".

Sul fronte del servizio di raccolta dei rifiuti, fa discutere anche il fatto che ad Agrigento si paghi la tari più alta d'Italia. "La giunta approva la variante migliorativa del bando prevedendo un esubero di 14 netturbini, quando invece sono più che necessari in considerazione dello stato di estremo degrado in cui versa la città - afferma il consigliere comunale di Forza Italia, Pasquale Spataro - . E a fronte di ciò i cittadini sono vessati dalla Tari più esosa”.

“Lo spaccato che emerge dalle ultime iniziative adottate dal sindaco Firetto e dall’assessore Fontana in tema di nettezza urbana è alquanto bizzarro e paradossale. Si intende procedere alla differenziata, e contestualmente si prevede l’esubero di personale, non curandosi affatto delle condizioni di gravi carenze igieniche e sanitarie in cui versa la città, tra enormi cumuli di sterpaglie a ridosso di abitazioni, marciapiedi e strade, e discariche in continua proliferazione. Il dato della media dei 474 euro di tassa sui rifiuti, la più elevata in Italia, imposta ai cittadini di Agrigento, con l’aumento del 14% rispetto al 2016, rappresenta infine la classica 'ciliegina sulla torta' del fallimento del duo Firetto – Fontana in materia di nettezza urbana. Confidiamo che almeno ne traggano le naturali conseguenze politiche”.  

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