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Tra arrivi e partenze, ecco i funzionari della Questura

Luca Burriesci
Luca Burriesci Era il 2002 quando Luca Burriesci, vice questore aggiunto della Polizia di Stato, prendeva servizio alla Questura di Agrigento. Proveniva dalla Sardegna, dove aveva diretto il Reparto Mobile di Cagliari e prima ancora quello di Palermo. Giunto nella città dei Templi, è stato nominato dirigente dell'Ufficio personale, per poi andare successivamente a dirigere la Digos. Dopo qualche anno, nel 2007 per la precisione, è diventato il capo dell'ufficio di Gabinetto del questore. Nel corso della sua permanenza alla Digos, ha portato a termine l'operazione "Libera", che sgominò un giro di sfruttamento dell'immigrazione clandestina dalla Romania. Da lunedì sarà un funzionario della Questura di Palermo. Foto da: Tra arrivi e partenze, ecco i funzionari della Questura
Carlo Mossuto
Carlo Mossuto A dirigere l'ufficio di Gabinetto del questore di Agrigento sarà il vice questore aggiunto Carlo Mossuto, agrigentino in polizia dal 2000. Appena assunto servizio, è stato nominato dirigente delle Volanti della Questura di Trapani, nonché dirigente - a scavalco - dei Commissariati di Alcamo e Castellammare del Golfo. Nel 2002 torna nella sua provincia, andando dirigere il Commissariato di Licata dove ha diretto numerose operazioni di polizia sulla criminalità organizzata e quella comune, riuscendo a compiere numerosi arresti per reati come associazione mafiosa, estorsione, usura, armi, omicidio e pedofilia. Il vice questore aggiunto Mossuto, inoltre, ha ricevuto numerosi compiacimenti dall'amministrazione della Polizia di Stato per la sua attività contro i furti di acqua dalla condotta idrica pubblica nel licatese e per le capacità organizzative nell'ambito del massiccio flusso migratorio che ha interessato Licata dal 2003 al 2007. Dal novembre del 2007 è stato nominato dirigente della Digos della Questura di Agrigento. Nel corso della sua attività nella città dei Templi, ha condotto numerose indagini, tra cui quella a carico dell'allora presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Carmelo Callari, ritenuto responsabile di peculato, abuso d'ufficio, truffa e falsità ideologica, e quella denominata "Self service", culminata con 13 misure cautelari nei confronti di funzionari comunali, imprenditori e liberi professionisti agrigentini, che ha consentito di accertare l'esistenza di un diffuso malaffare e di un radicato sistema tangentizio nell'ufficio Urbanistica del Comune di Agrigento. Foto da: Tra arrivi e partenze, ecco i funzionari della Questura
Patrizia Pagano
Patrizia Pagano Sarà la dottoressa Pagano a dirigere la Digos della Questura di Agrigento. E' arrivata nella città dei Templi nel 2005, dopo essere stata per tre anni al Commissariato "Milano Centro". Giunta ad Agrigento, è stata subito nominata dirigente dell'Ufficio personale. "Sono 'preoccupata' perché è un ufficio molto impegnativo e delicato. Spero di far bene, come il mio predecessore: l'eredità è pesante perché il dottore Mossuto lascia l'ufficio in uno splendido stato" ha detto stamani, dopo la presentazione ufficiale da parte del questore Giuseppe Bisogno. Foto da: Tra arrivi e partenze, ecco i funzionari della Questura
Chiara Sciarabba
Chiara Sciarabba Il commissario capo Sciarabba è arrivata ad Agrigento nel gennaio del 2012: proveniva dalla Scuola superiore di polizia ed era stata subito assegnata quale funzionario addetto alla Divisione polizia anticrimine della Questura di Agrigento. Da lunedì sarà il nuovo dirigente dell'Ufficio personale. Foto da: Tra arrivi e partenze, ecco i funzionari della Questura
Giovanni Giudice
Giovanni Giudice Giovanni Giudice è il nuovo dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Agrigento. Proviene dalla Questura di Caltanissetta, dove ha diretto la Squadra Mobile facendo registrare brillanti risultati. E' noto, oltre che per le centinaia e centinaia di arresti nei confronti delle famiglie mafiose nissene, anche per essere stato nel mirino della criminalità organizzata. Nell'autunno 2006, infatti, tre affiliati al clan Alferi di Gela si sono presentati alla porta dell'abitazione del funzionario di polizia, celando un fucile con il quale avrebbero dovuto ucciderlo. Per indurre l'allora capo della Mobile a uscire, i tre citofonarono dicendo che  intendevano lamentare i modi con cui sarebbero stati sottoposti ad alcuni controlli. L'atteggiamento fermo e deciso del funzionario, che si è affacciato al balcone rimproverandoli, li avrebbe però disorientati, inducendoli a desistere. A svelare il progetto omicida, per il quale 28 persone vennero poi arrestate nel gennaio del 2013, è stato il collaboratore di giustizia Emanuele Cascino. Foto da: Tra arrivi e partenze, ecco i funzionari della Questura

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