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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Il folk dei piccoli è capace di "risvegliare" l'amore per la Sicilia

"Ietta la riti, iettala ... tirala quannu è china ...". Molti agrigentini si sono lasciati alle spalle, ieri sera, alla fine delle esibizioni del diciassettesimo festival de "I bambini del mondo", il teatro "Luigi Pirandello", intonando questo motivetto de "Li piscatura". Qualcun altro, invece, cantando, accoratamente: "Sicilia, Sicilia ... ni lu me cori sì ...". A "resuscitare" l'amore per la propria terra sono stati i canti e le musiche - conosciuti da tutti - dei gruppi folk locali.

Il festival internazionale de "I bambini del mondo" ha cinque gruppi esteri, ma accanto a loro ci sono anche i gruppi agrigentini: "Gergent", "Oratorio don Guanella", "I piccoli del Val D’Akragas", "I picciotti da Purtedda" e "Fiori del Mandorlo" e quelli regionali: "Fabaria folk", "Herbessus", "Sicilia nu’ cori", "I picciotti di Matarò", "Gazzara folk", "Limpiados", "Gruppo folk Castrofilippo", "Gruppo folk Rosa Balistreri", "Tamburinari Herbessus Santa Venera", "I tamburi della Quisquina".

Gruppi che sono riusciti, come da tradizione, ad emozionare e a fare ritrovare un amore profondo, viscerale, per la propria terra. Tanti spettatori sono rimasti, naturalmente, incantati della capacità dei piccoli di riuscire ad affascinare.   

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