“I sepolti vivi”: convegno tra diritto, letteratura e giustizia nell’aula Livatino
S’intitola “I sepolti vivi” l'ebook dell'avvocato Giacomo La Russa che da anche il titolo al dibattito in programma il 29 giugno alle 16 nell’aula Livatino del tribunale di Agrigento in via Mazzini promosso dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati della città dei templi. Interverranno l’avvocato Vincenza Gaziano (presidente dell’Ordine degli avvocati di Agrigento), il consigliere della Corte d’appello di Palermo Fernando Sestito, il già primario di psichiatria all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento Fausto D’Alessandro e l’avvocato Giacomo La Russa, autore, appunto, dell’ebook “I Sepolti vivi”.
Il lungo racconto di Giacomo La Russa, avvocato appassionato di letteratura, narra di vicende legate alla condizione degli operai in una miniera di zolfo. Condizione che oggi appare, per molti versi, legata al passato della nostra terra, ma che, in realtà, pervade ancora l’anima e la mente di molti siciliani, agrigentini, nisseni, ennesi…
Le ultime miniere di zolfo hanno cessato di operare in Sicilia poco dopo la metà degli anni ‘80 del secolo scorso. Nel 1950, anno in cui, conclusa la guerra di Corea, gli Stati Uniti riaprirono le loro esportazioni di zolfo sul mercato mondiale, le zolfare siciliane entrarono in una crisi definitiva e irreversibile. Lo zolfo americano, pompato con una sonda dalle viscere della montagna, veniva offerto ad un prezzo irrisorio rispetto a quello siciliano. Questo scenario, tale cambiamento, mirabilmente descritto nelle pagine del racconto, si intrecciano con la vita, con le vite dei minatori. Il lavoro, la dignità, la forza di lottare strenuamente per garantirsi il diritto a lavorare e a vivere, lo scontro duro, l’occupazione dello stabilimento per scongiurarne la chiusura.
Quanto accaduto nella seconda metà degli anni cinquanta del secolo scorso in Sicilia ci offre un’opportunità di riflessione. Tutti gli stravolgimenti sociali ed economici, anche quelli a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni, incidendo inevitabilmente sui diritti, sulla vita, comportano e sfociano in momenti di scontro e tensione sul presupposto, per ciascuna delle parti, dell’irrinunciabilità delle posizioni acquisite.