Montevago, iniziative per ricordare il terremoto del Belìce dopo 54 anni
Montevago si prepara ad ospitare le iniziative in ricordo del 54esimo anniversario del terremoto che la notte fra il 14 e il 15 gennaio 1968 devastò la Valle del Belìce.
Giovedì 13 gennaio, alle 17, nella nuova chiesa Madre, sarà inaugurata la mostra “Salvati e Ritrovati - I tesori di Montevago restituiti alla comunità”. La stessa location ospiterà l’esposizione di Giovanni Bavetta sulla chiesa Madre dei Gravina dopo i lavori di catalogazione e restauro del 2021.
Alle 17,30 la presentazione del libro “Sbarchi di umanità” di padre Stefano Nastasi e Alfonso Cacciatore.
Venerdì 14 gennaio, alle 18,30, è prevista la deposizione di una corona in memoria delle vittime davanti al monumento dei Caduti; alle 19 un momento commemorativo in piazza Duomo.
Sabato 15 gennaio, alle 10,30 in piazza Duomo, i saluti delle autorità e alle 11 la santa messa. A seguire intervento musicale del maestro Mangiaracina.
“Nonostante le restrizioni imposte dalle misure per il contenimento del Covid – ha detto il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo - il Comune di Montevago renderà onore alle vittime del sisma e ricorderà la tragedia del ’68 con diverse iniziative culturali e religiose che hanno l’obiettivo di tenere viva la memoria collettiva del Belìce e trasmetterla alle nuove generazioni. Sarà per tutti un’emozione immensa poter rivedere esposti in una mostra, dopo 54 anni, i reperti ritrovati nella vecchia cattedrale distrutta dal sisma”.
La mostra “Salvati e Ritrovati”, promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’Arcidiocesi di Agrigento, metterà in luce i reperti e gli oggetti sacri rinvenuti durante i lavori di catalogazione e restauro lavori progettati dall’architetto Alfonso Cimino ed eseguiti dall’impresa di Salvatore Vullo.
“Degli oggetti ritrovati – come si legge in una nota dell’Arcidiocesi - pochi hanno un valore artistico ma tutti hanno il valore della memoria, della preghiera, del sacrificio dei tanti fedeli e benefattori che in Chiesa Madre si ritrovavano a pregare, a vivere la gioia della nascita e del matrimonio e anche il dolore del lutto. Oggi i tesori di Montevago, con questa mostra temporanea, vengono in parte restituiti alla comunità, in attesa di potere creare uno spazio per una mostra permanente della memoria, che li accolga affinché siano custoditi e ritornino a far parte, anche se in altri modi, della vita dei fedeli. La mostra, che prevede l’esposizione nella cappella feriale della chiesa Madre nuova di alcune preziose suppellettili liturgiche, unitamente ai reperti ritrovati tra le macerie, è integrata con le altre opere artistiche stabilmente esposte alla pubblica venerazione nella chiesa Madre nuova di Montevago”.