Una "mostra collettiva" a Santa Margherita di Belice
L’associazione Sogni d’oro di Santa Margherita Belice è lieta di presentare la mostra collettiva #SMB17 ideata e curata da Floriana Spanò.
La mostra pensata all’interno del museo della memoria, ex chiesa madre distrutta dal terremoto del 1968 e successivamente riedificata, vuole rappresentare in chiave contemporanea la malinconia di un tempo trascorso, il passaggio da un tempo passato, ed i ricordi ad esso connessi, ad un nuovo futuro che sebbene incerto lascia spazio al cambiamento.
Il visitatore viene guidato, all’interno del museo, attraverso pannelli espositivi che raffigurano immagini di quei luoghi distrutti dalla forza della natura ed in cui prende forma la fragilità umana e delle cose raccontate attraverso il dolore e la rabbia di chi li ha vissuti.
La memoria del luogo è quindi affidata alle immagini esposte che raccontano, quasi sussurrando, i sentimenti delle persone, i ricordi collegati alle loro case ed alla tristezza dell’abbandono di quei luoghi.
Da questo sentimento di nostalgia nasce #SMB17, una mostra collettiva in cui sei artisti sono chiamati a dialogare con questo spazio e con ciò che esso rappresenta.
Il titolo della mostra #SMB17 vuole sottolineare la contemporaneità di un evento che dal passato si ripercuote sul presente e che può essere condiviso digitalmente attraverso un hashtag da chiunque visiti la mostra rendendo tangibile il dialogo artistico in corso.
Gli artisti coinvolti sono: Gaetano Vella, Federica Saletta, Daniela Balsamo, Gabriele Venanzio, Simona Cavaglieri ed Alfonso Siracusa che in un confronto tra scultura, pittura ed installazione site specific si interfacciano sul significato di memoria\ricordo e solitudine\abbandono.
Gaetano Vella con i suoi paesaggi urbani descrive luoghi desolati , tra pittura ed installazione, che si riflettono in specchi parabolici in cui lo stesso paesaggio dialoga con se stesso; le tele di Federica Saletta raffigurano facciate di palazzi degradati dall’incuria dell’uomo, spaccati di microcosmi rionali che restituiscono alla vista l’immagine di spazi ancora vissuti; Daniela Balsamo dipinge un mondo racchiuso nei pochi metri quadrati di una stanza, ambienti ed oggetti familiari intrisi di ricordi legati alle abitudini quotidiane conservate nel cassetto della memoria; Simona Cavaglieri immagina dei corpi in movimento che, in equilibrio precario sul filo di una corda, si muovono come burattini che devono superare una prova, fare un salto nel vuoto perché del domani non vi è certezza.
Sono i gesti della memoria che tornano alla mente in maniera discontinua, immobili in un mondo prosciugato dal suo movimento e quindi dalla sua stessa linfa vitale.
Gabriele Venanzio con le sue sculture si interroga sul ruolo che gli uomini possono avere all’interno della nostra società nelle differenti esperienze di vita e di età, tra un uomo adulto dedito ai ricordi delle esperienze passate ed un uomo ancora giovane che cerca di costruirsi un futuro e che si aggira per le vie cittadine con un cartello con su scritto “cerco casa”.
Infine nella parte sinistra della cripta verrà creata dall’artista Alfonso Siracusa una installazione site specific (Dedalus 1430) che intende in parte narrare il territorio ospitante attraverso un’analisi storica della cittadina omonima ed in parte raccontare la memoria distruttiva del terremoto.
Centrale nell’opera il grande tappeto verde con delle margherite vere lasciate essiccare volontariamente per indicarne il degrado e la morte ed una scritta realizzata con le pillole dell’Alzheimer, di cui il padre era affetto, per sottolineare come la Sicilia ha dimenticato il suo passato artistico.
Inoltre l’artista, come dimostrato ampiamente nelle sue mostre precedenti, utilizza un linguaggio artistico che riflette sul connubio tra i simboli esoterici ed il web e per questo motivo verranno riassunti tramite un dipinto ad olio, nella nicchia della stessa cripta,i simboli massonici che lui ritiene di aver ritrovato durante il suo peregrinare in paese. A questo verrà abbinato un mantello da lui stesso costruito che richiama le riunioni rituali dei fratelli dell’ordine.
Il vernissage si terrà il 25 agosto alle ore 21:00 presso il Museo della Memoria Piazza Giacomo Matteotti 1, Santa Margherita Belice (AG)
La mostra sara’ visitabile tutti i giorni dal 12 Agosto al 10 Settembre