“Cassandra – Ilio in fiamme”: viaggio nell'inconscio alla Valle dei Templi
Nella splendida cornice del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi ad Agrigento, venerdì 24 settembre alle 21, Daniele Salvo dirige “Cassandra – Ilio in fiamme” da “Troiane” di Euripide, seduta drammatica a 7 voci. Con: Selene Gandini, Alfonso Veneroso, Marcella Favilla, Barbara Capucci, Simone Ciampi, Elvio La Pira, Daniele Salvo. Musiche: Marco Podda. Produzione Kairos A.C
È un viaggio nell’inconscio, nella febbre, nella trance, nel sonno, nel buio più profondo, nel mondo del tempo perduto. In un paesaggio lunare, dopo un bombardamento a tappeto alcune ombre si aggirano tra le macerie di una città che non è più. Troia. Frammenti di quotidianità, tracce di vita normale, sepolte da tonnellate di calcinacci e rifiuti. Sussurri, lamenti, sangue sui muri, animali morti nelle vie, carcasse irriconoscibili e corpi umani bruciati, pozze di fango e rottami, polvere nei polmoni. In città vige il coprifuoco e non c’è alcuna via di fuga. Tutto è perduto. Tutto diviene cenere, fumo vacuo. La speranza di un futuro migliore affoga nell’abisso irrimediabile della guerra. Lentamente, tra le rovine, appare una figura femminile con la testa tra le mani e le vesti bruciate. È Ecuba. Avanza lentamente invocando il Sonno guaritore di ogni affanno. È una figura disperata, annichilita, annientata. Subito dopo dal fondo giunge un’altra figura femminile. È Cassandra. È sola e porta una fiaccola. Dopo alcuni passi si arresta, come bloccata da una forza occulta e invisibile. Arriva a fatica al centro della scena, esausta. Gli occhi fissi nel vuoto, assorti in una visione. Da qui parte la storia di due donne disperate. Le donne Troiane sono creature ormai esauste, sospese in un limbo, senza più riferimenti familiari, bloccate per sempre sulle spiagge di Troia, costrette ad accettare ciò che non si può accettare e spinte con violenza ad entrare nel letto dei loro carnefici. Sono donne sfinite, insonni, digiune, trasformate in creature di terra, polvere e fango. Erano donne fiere, con una storia gloriosa, mogli di eroi. Oggi sono esseri fragili, affogati nella nostalgia...